Sport, 08 luglio 2021
Il canto del cigno di Roger Federer?
La secca sconfitta rimediata dal renano a Wimbledon contro Hurkacz mette in dubbio non solo le Olimpiadi ma anche il prosieguo della sua carriera ai massimi livelli
LONDRA (Gbr) – È stata un’eliminazione che ha sorpreso un po’ tutti, ma fino a un certo punto. Certo, vedere Roger Federer perdere 3-0 (e con uno 0-6 nell’ultimo set) contro il polacco Hubert Hurkacz ha fatto sobbalzare tutti, ha lasciato gli amanti del tennis a bocca aperta, ma praticamente nessuno si immaginava di vedere nuovamente Roger in finale sull’erba di Wimbledon, nonostante l’ex numero 1 al mondo su quel manto verde ci abbia vinto 8 volte.
I motivi sono diversi, tra cui le 40 candeline che Federer spegnerà esattamente tra 1 mese (l’8 agosto), le operazioni subite al ginocchio lo scorso anno e, non da ultimo, il fatto che il nostro Roger non vince un torneo dello Slam dal 2017. Nel corso dell’anno lo abbiamo lo abbiamo visto perdere a Doha per mano di Basilashvili, a Ginevra contro Andujar, ritirarsi a Parigi prima dell’incrocio con Matteo Berrettini, salutare Halle sotto i colpi di Auger-Aliassime, prima del KO londinese di ieri al cospetto di Hurkacz.
Per un motivo o per un altro, Roger non raggiunge una finale di un torneo dal 2019, ovvero da quell’atto conclusivo assolutamente thrilling e indimenticabile dello stesso Wimbledon contro Novak Djokovic. E questo, covid a parte, vorrà dire qualcosa. Affrontare tornei dello Slam, lunghi, logoranti, al meglio dei 5 set sembra essere diventato troppo per il suo fisico, non tanto per il suo tennis che resta assolutamente divino e

impareggiabile, ma è innegabile che qualche anno fa sfide contro giocatori alla Hurkacz, ad esempio, le avrebbe fatte sue senza batter ciglio.
Roger Federer ha fatto la storia di questo sport e, probabilmente, potremmo dire che Roger Federer è il tennis. Ma in questo momento un po’ tutti, e il renano in primis, devono interrogarsi su come proseguire la carriera o se, molto più semplicemente, non sarebbe il caso di salutare il mondo della pallina e della rete, dall’alto della sua inimitabile carriera.
Una carriera contraddistinta da 20 Slam, un record in coabitazione con Rafael Nadal – altro giocatore che per diversi motivi, il fisico in prima battuta, fatica ad arrivare in fondo ai tornei – e che irrimediabilmente verrà battuto da Novak Djokovic nei prossimi mesi, con tanto di Grande Slam alle porte.
Roger ha sottolineato che ora si prenderà qualche giorno per decidere se partecipare o meno alle Olimpiadi di Tokyo, per tentare di dare l’ultimo assalto a quell’oro a cinque cerchi che gli è sempre sfuggito, e siamo sicuri che non sarà una scelta facile da prendere. Da una parte ci sarà la voglia di non fermarsi e di provare a ottenere quella medaglia tanto desiderata, dall’altra ci sarà il fisico che presenterà il suo conto. Ma che bello sarebbe se il suo vero canto del cigno avvenisse a Tokyo al momento della consegna dell’oro olimpico?