Sport, 06 giugno 2021

Il Ticino tagliato fuori dal Tour de Suisse 2021

Oggi la partenza da Frauenfeld. Tutti gli obiettivi fissati su Marc Hirschi

Annullato lo scorso anno a causa del coronavirus, oggi scatta l’83esima edizione del Giro della Svizzera (che non prevede arrivi in Ticino). Una corsa a tappe che con il passare degli anni ha perso un po' della sua importanza e del suo fascino a causa, anche, di un calendario internazionale sempre più intasato e che inserisce la nostra massima competizione ciclistica in un periodo decisamente proibitivo. In concorrenza con il Giro del Delfinato, il vero banco di prova al Tour de France, ora il TDS soffre anche la presenza dell'emergente Giro di Slovenia, al quale partecipano corridori di prima fascia. Uno su tutti l’idolo di casa Tadej Pogacar, uno dei favoriti della Grande Boucle. Malgrado tutte le difficoltà descritte, il Tour nostrano presenta un percorso come sempre esplosivo e ricco di tappe durissime. Quello che parte oggi nel canton Turgovia non sarà una corsa normale o semplice.


Stefan Küng primo leader?
La prima frazione prevede una cronometro di 10,9 chilometri: dal punto di vista altimetrico non presenta problemi ma le diverse curve da affrontare e il caldo potrebbero creare grattacapi a chiunque. Sulla carta è una frazione per specialisti puri. Il nostro Stefan Küng potrebbe perciò essere il primo ad indossare la maglia di leader. La seconda tappa metterà a dura prova i partecipanti: nella Neuhausen am Rheinfall – Lachen (178 chilometri) sono previsti diversi saliscendi. Negli ultimi 75 km poi occhio a ben tre gran premi della montagna. Il primo è il Ghöch, a seguire la salita di Oberrichen (7,8 km al 5,1%) e per finire l’ascesa a Litschstrasse(2,4 km all’8,3%).


La terza tappa (di 182 km) parte da Lachen e giunge a Pfaffnau. Prevede un circuito finale con l’ascesa di Ohmstalerstrasse(3,4 km al 6,1%) situata a 24 chilometri dal traguardo. Ascesa che sarà seguita da una discesa irregolare e da un tratto conclusivo in leggera salita. Il primo traguardo adatto agli sprinter è in programma, finalmente, alla quarta frazione. Nella St. Urban – Gstaad (171 km) il tracciato non presenta particolari asperità. Giornata per uomini- razzo. Degenkolb, Matthews e Alaphilippe favoriti.


Un finale mozzafiato
Il primo arrivo in salita a “cinque stelle” è previsto nella quinta tappa. Dopo la partenza da Gstaad, i corridori incontreranno subito il Coldu Pillon. Poi, dopo una lunga discesa, ci saranno più di 100 chilometri pianeggianti. Si arriva quindi agli ultimi 30 durante i quali sono in programma la temibile ascesa di Erschmatt (8 km all’8,4%) e lo strappo finale a Leukerbad. Di certo non una passeggiata. Anche nella sesta tappa non mancheranno le montagne. Ma la Andermatt – Disentis/Sedrun (130,1 km) ha dovuto subire delle modifiche a causa della neve presente su alcuni passi alpini. Il primo da affrontare sarà comunque il San Gottardo (a quota 2106 metri): poi ci sarà una lunga discesa ed un breve tratto piatto che porta verso il Passo del Lucomagno, lungo ben 18 chilometri
con una pendenza media del 5,6%. Le due ultime giornate saranno micidiali. Si parte con una difficilissima cronometro di 23,2 chilometri fra Disentis e Andermatt,che prevede la salita al Passo dell’ Oberalp. Arrivati in vetta i corridoridovranno poi affrontare una discesa molto ardua. Domenica 13 giugno, ecco il gran finale: partenza e arrivo sempre ad Andermatt. Si sale nuovamente al Passo dell’ Oberalp (dal versante opposto rispetto al giorno prima) e poi si scalerà ancora il Passo del Lucomagno (16,5 km al 5,3%), al termine del quale seguirà una lunga discesa sino a valle. Qui la strada inizierà nuovamente a salire per 40 chilometri verso il GPM del San Gottardo.


Poi gli ultimi 15 km del Tour de Suisse in discesa. Potrebbero essere decisivi… Per concludere: il Ticino è stato tagliato completamente fuori. Non è infatti previsto nessun arrivo di tappa. Forse agli organizzatori locali manca interesse? Oppure alla direzione del Tour manca sensibilità? Peccato.


Il mistero Marc Hirschi
Avrebbe dovuto esserci anche Thomas Pidcock a questo Tour de Suisse. Invece il britannico si è infortunato durante un allenamento in Spagna ed ha dovuto dichiarare forfait. Per contro, al via ci sarà il nostro Marc Hirschi, che sarà il capofila della UAE Emirates. Le condizioni fisiche del corridore bernese sono un mistero: come ci aveva raccontato tempo fa Mauro Gianetti, CEO del team degli Emiri, Hirschi ha iniziato in ritardo la preparazione stagionale a causa di alcuni problemi fisici ad una gamba. Nelle ultime settimane Marc si è però allenato con grande determinazione e dedizione per essere pronto all’appuntamento con la massima corsa elvetica a tappe. Difficile capire se potrà lottare o meno per i primi posti, anche se i suoi obiettivi principali della stagione restano il Tour de France, le Olimpiadi e i Mondiali. Staremo a vedere.


Occhio alla Ineos
Malgrado debba rinunciare a Thomas Pidcock, uno dei corridori più brillanti questa primavera ciclistica, la Ineos Grenadiers è certamente la squadra da battere in questo Tour de Suisse. Dopo aver conquistato di recente il Giro con Egan Bernal, la squadra inglese punta alla vittoria anche sulle Alpi svizzere. Richard Carapaz e Adam Yates sono gli uomini di punta. I loro avversari principali, oltre al già menzionato Hirschi, saranno soprattutto Fuglsang, Henao, Schachmann, Chaves, Soler e soprattutto Tom Dumoulin, che si ripresenta in gran spolvero. Secondo alcuni, quando si era preso una pausa a tempo indeterminato dalle competizioni, sembrava volesse mollare definitivamente. Invece Tom è pronto a dare battaglia. Il trentenne della Jumbo-Visma, che vinse il Giro d’Italia nel 2017, è certamente uno dei favoriti alla vittoria finale del TDS.


ARNO LUPI
 

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