Sport, 21 maggio 2021
Un silenzio assordante e la fine di un sogno: che triste finale per il Chiasso
La vittoria ottenuta ieri sera contro lo Xamax non ha cambiato le sorti di una stagione nata male e finita peggio: la retrocessione dei momò fa male a tutto il calcio ticinese
CHIASSO – Vi ricordate una quindicina di anni fa quando Lugano, Chiasso, Bellinzona e Locarno militavano tutte e 4 in Challenge League? Certo, mancava una squadra faro nel nostro Ticino che riuscisse a salire in Super e fare da traino per tutto il movimento calcistico cantonale, ma che bello era vedere quattro rappresentanti del nostro cantone impegnate nel campionato cadetto?
Poi toccò al Bellinzona fare il primo passo in Super, poco dopo il Chiasso retrocesse, il Locarno iniziò ad avere i suoi problemi – che alla fine sfociarono nel fallimento e nella ripartenza dalla Va Lega – mentre il Lugano dovette aspettare fino al 2015 per centrare l’agognata promozione, giunta pochi anni dopo un altro fallimento, quello fragoroso dell’ACB di Giulini.
Ora, dando uno sguardo al calcio ticinese viene quasi il magone. Fatta eccezione per il Lugano, le altre compagini sono praticamente sparite dal calcio vero, quello professionistico o semiprofessionistico, e la retrocessione maturata ieri sera al Riva IV del Chiasso ha creato l’ennesimo buco tra le squadre ticinesi. Una retrocessione che, è anche giusto dirlo, era nell’aria da diversi anni, anni condizionati da una
girandola di cambi di giocatori, di allenatori, di proprietà, di rincorse in classifica fino all’ultimo istante.
Questa volta è andata in modo diverso, in un modo che lascia l’amaro in bocca. Serviva un’impresa ieri sera contro lo Xamax, avversario diretto per la salvezza, serviva una goleada ai rossoblù che dovevano vincere con 3 reti di scarto, serviva continuare come si era iniziato col 2-0 giunto già al 22’, ma alla fine – nonostante il 2-1 conclusivo – il Chiasso ha pagato un inizio di campionato assurdo, caratterizzato da 5 punti ottenuti in 11 partite.
E dove vuoi andare così? Puoi andare soltanto via dallo stadio in silenzio e scortato. Come accaduto al dg Bignotti al termine del match, mentre la vera passione l’hanno dimostrata quei tifosi arrampicati sulle reti del Riva IV che hanno atteso, acclamato e applaudito una squadra che fino alla fine ha provato a lottare e a credere nell’impresa. Un’impresa solo sfiorata che però ha condannato il Chiasso alla Promotion League dopo 11 anni. E ora… ora le cose potrebbero cambiare in casa rossoblù e tornare a calcare i campi della Challenge sarà una vera impresa…