Regazzoni: oggi il Lugano gioca al Letzigrund…
Partita grama. Loro sono con l’acqua alla gola. Stanno davanti al Vaduz di due soli punti e quindi giocheranno con il coltello fra i denti. I bianconeri non dovranno essere da meno, anche se potrebbero sfruttare al meglio le loro caratteristiche: gli avversari cercheranno di attaccare e il Lugano potrebbe trarne vantaggio con le ripartenze…
Attuando insomma il gioco prediletto.
Esattamente. La squadra ticinese è quadrata, solida, subisce pochi gol grazie a questo atteggiamento tattico. Quando riesce ad impostare la partita sulle ripartenze, fa sempre male ed ottiene il massimo. Ripeto: è la sua caratteristica.
Paradosso: quando si esprime con un buon calcio, a volte perde. Come contro Servette domenica scorsa.
Quella è stata una partita strana, decisa nei primi minuti da un infortunio di Daprelà. Quando è stata costretta ad uscire dal proprio guscio per cercare il pareggio, la squadra si è mossa bene, creando diverse occasioni. Ma in generale il Lugano ottiene risultati quando può ripartire. È un gioco che può piacere o meno, io non ne vado matto. Ma se si ottengono punti così, ben venga.
L’Europa è sempre lì.
Un traguardo a portata di mano per quattro squadre. Anche se vedo il Basilea favorito: ha la rosa migliore rispetto alle altre. Se la giocano comunque i renani, il Servette, il
Lugano e il Losanna. Sembra che Stocker e soci da quando hanno cacciato Sforza siano risorti. Il feeling con il tecnico era comunque finito da tempo...
A proposito di Europa: contro il Servette i bianconeri hanno sprecato una grossa occasione.
Contro una squadra, oltretutto, reduce da due scoppole (contro Basilea e Sion, incassando ben dieci reti). A Cornaredo Alain Geiger ha sistemato la difesa e i risultati si sono visti.
A proposito di Europa: contro il Servette i bianconeri hanno sprecato una grossa occasione.
Contro una squadra, oltretutto, reduce da due scoppole (contro Basilea e Sion, incassando ben dieci reti). A Cornaredo Alain Geiger ha sistemato la difesa e i risultati si sono visti.
Al Lugano mancava Maric.
Un giocatore di grande personalità, un leader. Uno come lui è fondamentale per il gioco difensivo. La sua assenza si è fatta sentire ma secondo me non è stata decisiva. Si vince e si perde da squadra. Il singolo, sia nel bene che nel male, non è determinante.
Da un difensore agli attaccanti. A Lugano il piatto piange.
Premesso che Ardaiz e Abubakar sono due buoni attaccanti, sono convinto che a questa squadra il problema offensivo non sia ancora stato risolto del tutto. È dai tempi di Armando Sadiku che manca una punta efficace, un uomo che dentro l’aria fa sfracelli. Alla lunga questa anomalia può creare problemi.
Soluzione?
Bisogna aver pazienza. Anche se capisco che non sia facile. Secondo me ci sono due possibilità: o si punta su un giovane di qualità oppure si mette mano al portafoglio. La seconda opzione mi sembra meno percorribile.
Capitolo allenatore: confermerebbe Jacobacci?
Maurizio sta facendo un buon lavoro. È una persona intelligente che sa sfruttare al meglio le caratteristiche dei suoi giocatori. Sinora ha fatto bene, anche se ogni tanto il presidente Renzetti lo punzecchia. Il Mister ha molta pressione addosso ma in questi mesi, con il Covid-19 di mezzo, se l`è cavata bene. Io lo confermerei: con o senza qualificazione all`Europa. Quando si crede in un tecnico e nel suo progetto si continua con lui, anche se a fine stagione non si raggiunge l`obiettivo sperato. Sinora ha fatto bene e sono convinto che i bianconeri lotteranno sino alla fine per entrare nella nuova Conference League, un traguardo molto ambito.
M.A.