Alla festa del primo maggio a Bellinzona la sinistra è riuscita a rassemblare un paio di centinaia di persone, non di più. Ma invece di unirsi, i pochi manifestanti si sono guardati in cagnesco. Da una parte i pro-turchi, dall’altra i pro-curdi.
“Deploriamo che vi sia stato chi ha preferito, per motivi di mera propaganda partitica, organizzare un corteo divisivo a pochi metri di distanza – scrive il Partito Comunista sul suo sito -, piuttosto che valorizzare il fattore unitario garantito dai sindacati. Dividere i lavoratori in questa fase è una decisione che riteniamo ben poco responsabile!”.
A ribattere è l’MPS in un comunicato in cui ribadisce “il nostro impegno internazionalista, a sostegno dei lavoratori e delle lavoratrici in tutto il mondo, a cominciare dalla lotta del popolo curdo contro la repressione di cui è vittima in molti luoghi, ma soprattutto in Turchia per mano del regime fascista di Erdogan”.
Una stoccata al PC dello svizzero-turco Massimiliano Ay, cui fa seguito un’altra punzecchiatura all’altra manifestazione, definita “un po’ smortina”.