La decisione dei 12 club di creare la SuperLega, una competizione privata concorrente alla Champions League, ha mandato in subbuglio il mondo del calcio e sta scatenando una valanga di parole, chiacchiere, minacce e dubbi. L’obiettivo da parte delle 12 “elette” è quello di generare degli introiti supplementari e, dopo aver tanto vociferato sulla loro intenzione e dopo aver anche avviato i passi necessari a livello generale, ora sono passati ai fatti, scatenando le ire della UEFA, della FIFA e degli altri club che si sentono tagliate fuori e hanno paura di vedere i propri campionati svalutarsi e diventare di poco conto.
La UEFA, insieme alla FIFA, ci sono andati pesanti. Parlando di disapprovazione, di “sputo in faccia a chi ama questo sport” e di voler applicare “tutte le sanzioni che potremo. Il prima possibile dovremo sospendere tutti i club dalle nostre competizioni. I giocatori che disputeranno la Super League (che dovrebbe partire nel 2022, ndr) non potranno giocare né i Mondiali, né gli Europei né altre partite delle nazionali”.
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Un’arma a doppio taglio. Ve lo immaginate un Mondiale senza Messi, Cristiano Ronaldo, senza Pogba? La stessa FIFA ci perderebbe. Per non parlare dei vari campionati in cui militano le 12 squadre: quanto potrebbero costare i diritti tv se, ad esempio, Juventus, Milan e Inter non dovessero più poter giocare nella Serie A? E quelli della Champions? Per la stessa UEFA sarebbe un danno d’immagine incredibile.
Chiaramente l’obiettivo delle 12 “elette” è quello di guadagnare di più, specie dopo il periodo legato alla pandemia in cui, senza spettatori allo stadio, hanno dovuto affrontare una crisi economica senza eguali. Con gli ingaggi dei giocatori importanti sempre più sopra le righe, senza introiti diventa impossibile per tutti sostenere questi costi. Mentre sul piatto ci sarebbe l’impegno della multinazionale americana JP Morgan pronta a finanziare il progetto della SuperLega con 3,5 miliardi di euro!
Certamente quello proposto è un vero e proprio scossone, ma dall’altra parte è altrettanto vero che negli anni passati squadre come il PSG e il Manchester City – solo per fare due nomi – hanno bellamente voltato lo sguardo dall’altra parte nei confronti del Fair Play Finanziario (quando squadre come il Milan sono state duramente penalizzate, con tanto di esclusione dall’Europa League) grazie a finanziamenti definiti poi non utilizzabili per poter mantenere i club…
Un’arma a doppio taglio. Ve lo immaginate un Mondiale senza Messi, Cristiano Ronaldo, senza Pogba? La stessa FIFA ci perderebbe. Per non parlare dei vari campionati in cui militano le 12 squadre: quanto potrebbero costare i diritti tv se, ad esempio, Juventus, Milan e Inter non dovessero più poter giocare nella Serie A? E quelli della Champions? Per la stessa UEFA sarebbe un danno d’immagine incredibile.
Chiaramente l’obiettivo delle 12 “elette” è quello di guadagnare di più, specie dopo il periodo legato alla pandemia in cui, senza spettatori allo stadio, hanno dovuto affrontare una crisi economica senza eguali. Con gli ingaggi dei giocatori importanti sempre più sopra le righe, senza introiti diventa impossibile per tutti sostenere questi costi. Mentre sul piatto ci sarebbe l’impegno della multinazionale americana JP Morgan pronta a finanziare il progetto della SuperLega con 3,5 miliardi di euro!
Certamente quello proposto è un vero e proprio scossone, ma dall’altra parte è altrettanto vero che negli anni passati squadre come il PSG e il Manchester City – solo per fare due nomi – hanno bellamente voltato lo sguardo dall’altra parte nei confronti del Fair Play Finanziario (quando squadre come il Milan sono state duramente penalizzate, con tanto di esclusione dall’Europa League) grazie a finanziamenti definiti poi non utilizzabili per poter mantenere i club…
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