Sport, 28 marzo 2021

“È partita col piede giusto. Con l’Italia può giocarsela

L’ex rossocrociato Regis Rothenbühler e la Nazionale di Petkovic

LUGANO - Dopo aver visto Bulgaria-Svizzera (1-3 risultato finale, 0-3 dopo nemmeno 12 minuti di gioco!) ci sorge il dubbio che il gruppo C delle qualificazioni ai Mondiali sarà un affare fra i rossocrociati e l’Italia. Oddio: già al momento del sorteggio si era fatta largo l’ipotesi di un duello fra la squadra di Mancini e quella di Petkovic per la promozione diretta. Ma la sfida di Parma, in cui Barella e soci hanno liquidato senza troppi affanni l’Irlanda del Nord, e quella (appunto) di Sofia hanno confermato la pochezza delle due nazionali sconfitte.

E allora lo sguardo va oltre alle partite in programma oggi (Svizzera-Lituania e Bulgaria-Italia) e si allunga verso il doppio confronto fra elvetici e azzurri, confronto che con ogni probabilità deciderà le sorti del raggruppamento. Difficile pensare che le due possano essere sgambettate da Bulgaria, Lituania o Irlanda del Nord.

Di questo avviso non sembra tuttavia essere l’ex nazionale e bianconero Regis Rothenbühler, attuale responsabile Footeco per i cantoni Berna, Giura, Neuchâtel e Ticino, nonché vice allenatore della nazionale svizzera Under 15. 

Regis: la vittoria di Sofia ha lanciato un chiaro messaggio. 
Ma non quello che pensa lei. No, troppo facile dire o pensare che la Bulgaria sia un avversario debole o modesto. Non è più la nazionale degli Anni Novanta, e su questo siamo d’accordo. Di certo, non è così scarsa come sostengono molti. Contro di noi ha sbagliato completamente approccio, mostrando un timore inusuale nei confronti dei rossocrociati. Non mi aspettavo quel 3-0 in dodici minuti. I bulgari hanno interpretato questa sfida nel modo sbagliato: si sono tirati indietro come se di fronte avessero il Brasile, rinunciando a giocare. Facendosi del male. Poi, quando hanno capito dov’erano finiti, si sono rimessi in carreggiata.

Vuol forse dirci che la Svizzera ha vinto più per demeriti degli avversari che per meriti propri?
No, assolutamente. La squadra di Petkovic è partita col piede giusto
e non ha lasciato nulla al caso. Solida, concreta ed efficace come mai. Vlado ha preparato bene questa partita d’esordio, in cui contava soltanto la vittoria. Obiettivo ampiamente raggiunto. Vorrei aggiungere un’altra cosa: non dobbiamo essere troppo esigenti con la nostra squadra. Si tende a pensare che faccia parte del gruppo delle migliori del lotto e invece non è esattamente così. E’ una nazionale crescita, il frutto di un lavoro che parte dalla base. Pretendere di essere “arrivati”, come qualcuno pensa, è decisamente fuori luogo. 

Sulla Bulgaria, tuttavia, invita alla prudenza. 
La squadra che abbiamo visto a Sofia non può essere vera. Sono convinti che abbia dei buoni valori e sono sicuro che contro l’Italia giocherà in modo diverso rispetto a giovedì scorso. E poi contro gli azzurri proveranno a dare un senso alla loro partecipazione a queste eliminatorie: un’altra sconfitta li taglierebbe praticamente fuori dai Mondiali.

Tornando alla Svizzera: ma le è piaciuta o no? 
Ha fatto il suo con grande personalità, giocando compatta e in un modo estremamente efficace. Una buona paertenza, avanti così. Un successo che fa il paio con quello della Nazionale Under 21 di Mauro Lustrinelli che ha vinto contro l’Inghilterra agli Europei in Slovenia. Insomma: per il nostro calcio sono soddisfazioni importanti. Che danno morale e autostima. 

Per concludere: la Svizzera può andare direttamente ai Mondiali?
Salvo cali di tensione, credo che per la promozione diretta sarà un duello fra Svizzera e Italia. Con i rossocrociati che hanno buone possibilità di spuntarla. La prima partita si giocherà in terra elvetica e ciò potrebbe essere determinante per un aspetto: un pareggio o una vittoria nostra, metterebbe molta pressione sugli azzurri. Sono fiducioso, a patto che nessuno pensi che siamo diventati dei fenomeni. Siamo la Svizzera, non siamo il Brasile.

ARNO LUPI

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