A tutt’oggi non è chiaro come evolverà l’epidemia. Da alcuni giorni i contagi hanno ripreso a crescere, analogamente a quanto si registra in diversi Paesi limitrofi. Numerosi indizi fanno supporre l’inizio di una terza ondata. Come annunciato il 24 febbraio scorso, nella seduta del 12 marzo il Consiglio federale ha deciso di porre in consultazione le sue proposte per la seconda fase di riapertura. Se la situazione epidemiologica lo permetterà, il 22 marzo saranno nuovamente consentite, con determinate limitazioni, le manifestazioni in presenza di pubblico, gli incontri privati in casa con 10 persone e le attività sportive e culturali in gruppo. Ai ristoranti sarà inoltre permesso riaprire le terrazze. Quando e in che forma questi allentamenti saranno possibili non è chiaro. Il Consiglio federale deciderà sui prossimi passi nella seduta del 19 marzo. Ha inoltre stabilito in via definitiva che la Confederazione assumerà i costi di tutti i test rapidi, anche delle persone che non presentano sintomi.
La situazione epidemiologica resta molto fragile e a tutt'oggi non è chiaro come evolverà. La Svizzera si trova probabilmente sulla soglia di una terza ondata epidemica: è quanto lasciano supporre gli indizi, anche se non è ancora possibile valutare gli effetti della prima fase di riapertura scattata il 1° marzo scorso. Per il Consiglio federale, l'incertezza della situazione epidemiologica non permette di sbilanciarsi su un'eventuale seconda fase di riapertura dal 22 marzo. I prossimi giorni serviranno a fare chiarezza sull'andamento dell'epidemia. Per la sua decisione, il Collegio governativo si fonderà su una serie di indicatori: attualmente, tre su quattro superano i valori limite stabiliti. In considerazione della fragilità della situazione epidemiologica, il Consiglio federale non ha ancora stabilito quando e in che forma si potrà eventualmente procedere a una terza fase di riapertura.
Manifestazioni in presenza di pubblico: 150 persone all'aperto, 50 al chiuso
Come annunciato, il Consiglio federale invita i Cantoni a esprimersi sulle sue proposte per la seconda fase di riapertura. Fra queste vi sono allentamenti per le manifestazioni in presenza di pubblico: il Collegio governativo propone di limitare a 150 il numero massimo di partecipanti per gli eventi all'aperto (p. es. partite di calcio o concerti open air) e a 50 per quelli al chiuso (p. es. in cinema, teatri, sale concerto). Gli allentamenti dovranno essere accompagnati dalla limitazione a un terzo al massimo della capienza dei locali e dall'obbligo di stare seduti e d'indossare sempre la mascherina. Tra uno spettatore e l'altro dovrà inoltre essere mantenuta la distanza di 1,5 metri o lasciato libero un sedile; infine, resteranno vietate le consumazioni e sconsigliati gli intervalli durante gli spettacoli.
Altre manifestazioni: non più di 15 persone
Nella seconda fase di riapertura è previsto di rendere nuovamente possibili - oltre agli eventi privati e alle attività sportive e culturali già consentiti - anche altre manifestazioni con non più di 15 persone, quali le visite guidate nei musei, le riunioni dei membri di associazioni o altri eventi nel settore ricreativo e del tempo libero.
Incontri privati in casa con 10 persone
Per gli incontri privati tra familiari e amici in locali al chiuso, il Consiglio federale propone di innalzare il numero massimo di partecipanti dagli attuali 5 a 10, ma con la raccomandazione di limitare gli incontri ai membri di poche economie domestiche. Per gli incontri privati all'aperto continuerà a vigere l'attuale limitazione a 15 persone.
Riapertura delle terrazze dei ristoranti
Tra gli allentamenti possibili vi è inoltre la riapertura delle terrazze di bar e ristoranti, accompagnata da regole quali l'obbligo di consumare stando seduti e d'indossare la mascherina finché non arrivano le consumazioni, la limitazione a quattro ospiti al massimo per tavolo, l'obbligo di registrare i dati di contatto di tutti gli avventori e l'obbligo di mantenere una distanza di 1,5 metri fra i tavoli o di installare tra loro pareti divisorie. Le discoteche e i locali da ballo resteranno invece chiusi. Il sostegno finanziario alle strutture della ristorazione continua a essere garantito a prescindere