Ticino, 08 dicembre 2020

Caso sciatori, i kompagni italici si inalberano

Politicanti del PD puntano il dito contro il Mattino. Uhh, cha pagüüüraa!

Scoppia (?) il caso (?) “frontalieri vs sciatori”. I $inistrati dell’italico PD s’indignano ed inveiscono contro l’ultimo numero del Mattino e contro il suo direttore, rei di aver osato difendere la stagione sciistica (svizzera e ticinese) dai tentativi di ingerenza del premier italiano non eletto “Giuseppi” Conte. Il quale, non contento di chiudere tutto e di blindare la gente in casa nel Belpaese, pretende di farlo anche da noi.

Il deplorevole Mattino ed il suo direttore sono pure rei di aver sottolineato che l’invasione quotidiana di 70mila frontalieri in continuo aumento, già inaccettabile, lo diventa ancora di più in tempi di pandemia.

Ma come: il governo di Roma – quello che apre i porti all’immigrazione clandestina - ha paura che qualche turista italiano si contagi in Svizzera, però pretende che il Ticino faccia entrare senza alcuna limitazione i 70mila e passa frontalieri? Per chi ha il permesso G, il tema del contagio non si pone? E con quale coraggio i vicini a sud, che approfittano a senso unico della devastante libera circolazione delle persone voluta dalla partitocrazia, ci additano come untori?

Quando in marzo il Ticino si è impestato per
colpa delle frontiere spalancate sul Belpaese, ed ancora adesso i contagi nelle province italiane limitrofe (vedi Varese) sono più alti dei nostri?

Ma a che gioco stiamo giocando? Ed è inutile che i kompagni del PD si agitino e montino la panna blaterando di “parole odiose” in riferimento a quanto pubblicato su queste colonne domenica scorsa (uhhh, che pagüüüraaa!).

La realtà è semplice: 


  • 70mila frontalieri, ovvero un terzo dei lavoratori presenti sul territorio cantonale, di cui 45mila nel terziario, sono un quantitativo insostenibile. Almeno la metà è di troppo.
     
  • A parti invertite, l’Italia avrebbe già costruito un muro sul confine da fare invidia ad Orban ed a Trump.
Quanto ai $ocialisti “nostrani” (nostrani si fa per dire), che non hanno perso l’occasione di unirsi al coro cacofonico dei correligionari tricolore: ancora una volta il P$ dimostra di essere il Partito degli Stranieri, sempre schierato contro gli interessi del Ticino e dei ticinesi. Gli unici lavoratori che gli interessano sono quelli senza il passaporto rosso.

Lorenzo Quadri / MDD

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