Svizzera, 09 novembre 2020

Terrorismo islamico: dopo l’Austria, toccherà a noi?

“Grazie” agli spalancatori di frontiere multikulti, la Svizzera è un paese a rischio

Dopo la strage commessa a Vienna da terroristi islamici, i soldatini della partitocrazia spalancatrice di frontiere, multikulti e xenofila non possono più nascondersi dietro un dito. L’Austria non è la Francia. Non ha 6 milioni di musulmani sul proprio territorio, non ha le banlieue, non ha un passato coloniale da “scontare” (semmai ha un passato imperiale, ma quella è un’altra storia). Come se il passato coloniale dovesse comportare obblighi d’accoglienza nei confronti di finti rifugiati radicalizzati che poi, grazie allo scellerato accordo di Schengen (quello difeso ad oltranza dal triciclo) si spostano allegramente in tutta Europa.

Simili a noi

Per molti versi l’Austria è paragonabile alla Svizzera. Quindi, quello che è successo a Vienna potrebbe tranquillamente accadere anche da noi. Ed infatti, all’indomani dell’eccidio islamista a Vienna, la ministra di giustizia liblab Karin Keller Sutter (KKS, pronuncia Ka-Ka-eS) tranquilla come un tre lire ha dichiarato che “la Svizzera non è al riparo” da atti terroristici.

Non per nulla due complici del macellaio di Vienna venivano da Winterthur, sede di una nota moschea radicalizzata. Addirittura vengono descritti come “svizzeri”. A questo punto, ovviamente, ci piacerebbe sapere se sono davvero tali o se non sono piuttosto dei beneficiari di naturalizzazioni facili (grazie, partitocrazia!) come l’islamista turco che a metà settembre ha accoltellato un uomo a Morges.

Per colpa di chi?

Ma buongiorno! Che la Svizzera non sia “al riparo”
è un bel po’ che lo diciamo. Altro che “al riparo”: semmai, siamo particolarmente a rischio. E i motivi sono arcinoti.
Vedi l’assistenza sociale facile a migranti economici, jihadisti compresi, che poi passano il tempo a radicalizzare mantenuti dai contribuenti (era il caso dell’imam predicatore d’odio di Bienne, che nel corso degli anni scroccò ben 600mila Fr all’assistenza).

Vedi la giustizia buonista-coglionista che rimette in libertà gli islamisti radicalizzati lasciandoli liberi di circolare sul territorio, invece di ESPELLERLI senza se né ma. Ed è infatti proprio grazie alla giustizia buonistacoglionista che il terrorista di Morges ha potuto colpire, poco dopo essere stato rilasciato.

Vedi le leggine all’acqua di rose ed assolutamente insufficienti a fronteggiare la minaccia dei radicalizzati. Tuttavia - e questo è davvero il colmo! - ambienti $inistrati hanno avuto il coraggio di lanciare il referendum contro la nuova leggina in quanto “lesiva della privacy” dei potenziali terroristi! Ohibò, ma quanti morti vogliono
avere sulla coscienza questi immigrazionisti ro$$overdi?

Vedi il rifiuto isterico della partitocrazia di vietare i finanziamenti esteri alle moschee ed ai “centri culturali” islamici. Quando anche il Gigi di Viganello (a proposito di Viganello: che fine ha fatto l’imam amico del P$ e sospettato da Berna di legami con il terrorismo?) sa benissimo che gli imam radicalizzatori vengono foraggiati da paesi come la Turchia, il Qatar, il Kuwait.

A piede libero

L’autore della strage di Vienna era stato rimesso in liberà lo scorso dicembre. L’assassino di Morges pure. I due jihadisti di Winterthur erano noti alle forze dell’ordine… però erano tranquillamente in giro a piede libero! E’ evidente che questo andazzo non può continuare. Sveglia!

Ma intanto capita che i vertici dell’associazione islamista denominata CCIS (Consiglio centrale islamico della Svizzera) vengano condannati in sede penale per propaganda pro-Isis. Però la condanna è ridicola: pene sospese con la condizionale. E la loro associazione non viene proibita. Malgrado perfino twitter ne abbia bloccato il profilo.

Basta finti rifugiati

L’autore della strage di Nizza era sbarcato a settembre a Lampedusa per poi raggiungere la Francia. Il governo italico non eletto di “Giuseppi” Conte chiude le attività economiche, ma spalanca i porti ai finti rifugiati radicalizzati. E’ dunque evidente che la Svizzera non deve più permettere l’accesso, per ovvi motivi di sicurezza, a nessun finto rifugiato in arrivo dal Belpaese. Ed in generale serve un giro di vite alle regole sull’ammissione di migranti. La mozione leghista in tal senso è già stata presentata a Berna.

Quella in corso è una guerra. E’ ora che il governicchio federale se ne renda conto e cominci a comportarsi di conseguenza! Se qualcuno pensa di combattere una guerra con il buonismo- coglionismo ed il politikamente korretto, “forse” ha fatto male i conti.

Cittadini armati

Gli atti di terrorismo islamico pongono anche un’altra questione. I cittadini onesti devono essere in grado di difendersi dalle aggressioni di jihadisti armati di machete e simili. Quindi devono essere armati. Però la partitocrazia, bramosa di calare le braghe davanti ai Diktat di Bruxelles, ha deciso di disarmare i cittadini onesti adottando la nuova direttiva UE! Su questo punto avremo modo di ritornare.

Una cosa, comunque, è chiara. O facciamo finalmente tabula rasa dell’approccio buonista-coglionista-multikulti nei confronti degli integralisti islamici, oppure prepariamoci a contare i morti.

Lorenzo Quadri / MDD

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