Ticino, 31 ottobre 2020

Frontaliera ottiene il permesso nonostante una condanna a 2 anni e 8 mesi

Il Tribunale amministrativo cantonale (TRAM) ha dato ragione a una barista frontaliera, classe 1983, cui la Sezione della popolazione del Dipartimento delle Istituzioni aveva deciso di non rinnovare il permesso G, dopo aver preso atto grazie al casellario giudiziale che in passato era stata condannata in Italia a una pena detentiva di 2 anni e 8 mesi.
 
In base alla sentenza pubblicata oggi lo Stato del Cantone Ticino deve quindi consentirle di ottenere un permesso per frontalieri e rifonderle 1'800 franchi a titolo di ripetibili.
 
La donna ha lavorato in Ticino per vari periodi a partire
dal 2015, sempre come barista. Nel 2017, al momento di chiedere il rinnovo del permesso G, erano emersi i suoi precedenti penali in Italia. La condanna a 2 anni e 8 mesi, legata a traffici di stupefacenti, risaliva al 2008.
 
Il TRAM ha riconosciuto la gravità di quanto addebitato alla donna ma ha altresì rimarcato che i reati di cui si è macchiata sono ormai “lontani nel tempo” e che da allora non è più stata condannata. Pertanto ha accolto il ricorso della barista frontaliera, annullando la decisione della Sezione della popolazione.


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