Ticino, 15 settembre 2020

Gobbi: "Senza aerei da combattimento avremmo un esercito… cieco"

*Articolo del Mattino della Domenica

Abbiamo ormai ricevuto tutti a casa le buste per le votazioni federali del 27 settembre. Con il Direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi parliamo oggi di un tema legato alla sicurezza e dunque a un ambito la cui competenza a livello cantonale è proprio assunta dal suo Dipartimento. Ci riferiamo al credito di 6 miliardi di franchi per l’acquisto dei nuovi aerei da combattimento per l’esercito svizzero.

Onorevole Gobbi, perché nel 2020 la Svizzera dovrebbe avere ancora bisogno di velivoli da combattimento?

“La nostra sovranità, la nostra libertà passano necessariamente dalla possibilità di difenderci e di difendere i nostri beni. L’esercito, in una nazione neutrale come la nostra, assume differenti compiti di protezione della popolazione. Questa protezione può essere definita efficace ed effettiva se vi è la possibilità di difendere anche lo spazio aereo, quella che viene definita in questo contesto la “terza dimensione”, ossia i nostri cieli. Un esercito che non può controllare i cieli è sicuramente un esercito zoppo, o per meglio dire cieco. E allora se pensiamo che gli attuali velivoli Tiger sono fuori gioco e che gli FA/18 nel 2030 termineranno il loro ciclo di vita ben si comprende la necessità di acquistare aerei nuovi, pena rimanere, appunto, orbi,

ossia senza protezione aerea nei prossimi anni”. 

Ma, insistiamo, ne abbiamo proprio bisogno?

“La sicurezza – ribadisce il Consigliere di Stato Norman Gobbi - è concepita attraverso un sistema coordinato checomprende diversi attori. Si va dalla Polizia, per passare alle Guardie diconfine, ai pompieri, al Servizio ambulanze, alla protezione civile per giungere all’esercito. Come detto l’esercito sarebbe monco senza aerei in grado di proteggere i nostri cieli. Di conseguenza anche tutto il sistema su cui si poggia la nostra sicurezza avrebbe… le ali tarpate. È allora utile ricordare che le Forze aeree svizzere hanno il compito di proteggere e salvaguardare uno degli spazi aerei più complessi del mondo. Situato all’intersezione di due grandi rotte, est-ovest e nord-sud, il nostro spazio aereo è il più denso dell’intero continente europeo. In media, circa 3500 aerei sorvolano la Svizzera ogni giorno. Nel 2019 sono stati registrati circa 1,3 milioni di voli civili e militari. Se la Svizzera vuole garantire la sicurezza del suo spazio aereo e salvaguardare la sua sovranità, una sorveglianza efficace è indispensabile. I nuovi aerei da combattimento sono quindi la risposta al nostro bisogno di sicurezza”,conclude il presidente del Governo Norman Gobbi.

*Edizione del 13 settembre 2020

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