Svizzera, 20 agosto 2020
Boom di rapine dopo l'apertura dei confini, un comune chiede di poterli richiudere
Non solo in Ticino la chiusura delle frontiere dovuta alla pandemia ha portato ad una diminuzione notevole della criminalità, ma anche le altre regioni frontaliere della Svizzera, dove il tema della criminalità transfrontaliera è meno sentito rispetto al sud delle alpi, si sono registrati meno furti e rapini nel periodo in cui gli spostamenti tra un paese e l'altro erano fortemente limitati.
È il caso del canton Giura, dove i furti, stando al portale romando "Arcinfo", sono stati cinque volte inferiori rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, ciò che ha spinto il comune di Boncourt di chiedere alle autorità cantonali di poter chiudere le frontiere con la Francia di notte per impedire i furti con scasso nelle sue case, si legge nel portale "L'Est républicain". Piccola città
di 1'300 abitanti, Boncourt ha la particolarità di condividere il confine con sei comuni francesi.
"I furti sul lato svizzero sarebbero stati moltiplicati per cinque dopo la riapertura delle frontiere grazie al deconfinamento" afferma il sindaco della cittadina giurassiana Lionel Maître, secondo cui la chiusura delle frontiere e la contemporanea diminuzione dei crimini non sarebbe una coincidenza.
Maître non è tuttavia alla sua prima richiesta di poter chiudere i confini durante la notte. Il Canton Giura aveva allora respinto la richiesta e aveva risposto che non era pensabile chiudere le strade cantonali di notte. Tuttavia, non aveva escluso la possibilità di chiudere le strade comunali. Il sindaco di Boncourt ha annunciato che molto presto rinnoverà la richiesta alle autorità svizzere.