Sport, 11 agosto 2020

Renzetti: “La salvezza? L’Europa era alla portata. 1'000 spettatori agli stadi? Tutti nella stessa barca… ma chi ci aiuta?”

Il presidente del Lugano è intervenuto parlando del passato prossimo, del presente e del futuro alle porte che attende non solo il suo club ma tutto il calcio elvetico

LUGANO – Non c’è davvero mai tempo di annoiarsi in Svizzera col campionato di Super League: archiviato poche ore fa lo spareggio promozione/relegazione, con la Coppa Svizzera che si concluderà soltanto il 30 agosto, le compagini elvetiche sono pronte a tornare in campo settimana prossima per affrontare la preparazione fisica in vista dell’11-12-13 settembre, quando comincerà la stagione 20/21.

Non c’è che dire, il coronavirus ha davvero ribaltato tutto, ha modificato abitudini – sportive e non –, ha scombussolato i calendari di tutti i campionati e di tutte le competizioni, rendendo ancora più complicato dal punto di vista fisico, mentale ed emotivo il lavoro degli attori principali del mondo pallonaro.

Con l’avvio della stagione che si avvicina, abbiamo deciso di fare quattro chiacchiere in generale col presidente del Lugano Angelo Renzetti.

Presidente, prima di tutto… complimenti per la salvezza giunta alla fine anche con un po’ di serenità…
Serenità per la salvezza o rammarico per l’occasione persa per tornare in Europa? Difficile dirlo… chiaro che se ripenso alle sfide di Lucerna, di Sion dove ci manca un rigore solare o di Basilea quando abbiamo fallito il 5-3 per poi incassare il 4-4 all’ultimo secondo… il rammarico aumenta. Però non è un attacco alla squadra il mio, ma un tentativo di far crescere la nostra autostima.

Andando in Europa avreste potuto giocare i turni preliminari a Cornaredo…
Esattamente! Questo avrebbe portato a delle uscite minori in merito agli spostamenti e alle trasferte per disputare le partite “casalinghe” e a degli introiti comunque importanti. Non saremmo certo partiti battuti: nell’ultima Europa League, nonostante i pochi punti ottenuti, ci eravamo comportati bene tenendo conto dove è arrivato il Copenaghen in stagione e che con la Dinamo Kiev avevamo pareggiato due volte. La squadra inoltre si era consolidata, abbiamo recuperato elementi importanti come Gerndt… insomma, si poteva fare bene.

Parlando di introiti: il Consiglio Federale domani dovrà esporsi in merito alla possibilità o meno di prolungare l’obbligo
di disputare le partite con un massimo di 1000 persone allo stadio. Per una società che si basa praticamente quasi solo su di lei… potrebbe essere un problema…
L’FC Lugano si basa sugli sponsor, sugli abbonamenti e su di me! In ogni caso per noi non sarebbe un problema in più rispetto alle altre società: siamo sulla stessa barca. La difficoltà c’è e probabilmente potrebbe rimanere, ma per noi le entrate al campo rappresentano il 25% del budget societario, per gli altri club anche il 30-35%. Resta il fatto che sarebbe una perdita importante.

Secondo lei potrebbe esserci il rischio che il campionato venga rinviato o che venga interrotto in corso d’opera come successo in questa che è stata la stagione più strana di sempre?
Onestamente non credo che possiamo dirlo o immaginare cosa accadrà. Dobbiamo guardare alla realtà delle cose, analizzare la situazione e le proposte messe sul piatto. Si parla della possibilità di riempire lo stadio fino al 50% della capienza a sedere, senza tifosi ospiti e con la mascherina obbligatoria per tutti: sarebbe una buona soluzione. Alla fine noi abbiamo rifiutato i prestiti proposti dall’Ufficio federale dello sport, ma alla fine sono convinto che qualcosa arriverà, perché alla fine non sono soldi che andrebbero ai giocatori, ma ai privati che investono e portano avanti le società. Ci vuole buon senso, quando invece a volte mi sembra che si abbia un’idea davvero sbagliata del mondo del calcio.

Quale sarebbe?
Si parla del nostro mondo come di un mondo dorato, perché tutti prendono lo stipendio. Peccato che tutti lo ricevono ma è solo uno che paga. E in una situazione del genere chi lo aiuta?

Anche fare mercato potrebbe essere complicato vista l’attuale situazione?
In realtà con i giocatori in scadenza che sono in uscita abbiamo comunque a disposizione una rosa di 22 giocatori, compreso anche il portiere del Kriens che abbiamo già acquistato. Dovremo trovare una sistemazione a quei giocatori che erano al margine del gruppo e che erano andati in prestito, come Manicone e Kryeziu, e nel caso sostituire uno dei 22 se dovesse avere mercato.

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