Ticino, 21 luglio 2020

Zali:“Vogliamo salvaguardare le aree protette del Locarnese”

*Dal Mattino della Domenica

Quasi 600 mila franchi. A tanto ammonta il credito che verrà destinato, previo nulla osta del Parlamento, alla Fondazione Bolle di Magadino per attuare le azioni e le misure di tutela e di valorizzazione nelle due aree protette delle Bolle di Magadino e della riserva naturale della Foce della Maggia per il periodo 2020-2023. Il Consiglio di Stato, infatti, negli scorsi giorni ha adottato il Messaggio del Dipartimento del territorio che ha quale obiettivo quello di garantire la continuità delle attività svolte in questo ambito dalla Fondazione medesima, indispensabile per garantire e coordinare la protezione, la gestione e la promozione di due comparti territoriali fondamentali non solo dal profilo ecologico, ma anche da quello didattico e turistico, con interessanti ricadute anche per l’economia.
 

La Fondazione Bolle di Magadino

La Fondazione Bolle di Magadino che gestisce e svolge gli interventi di tutela, risanamento e valorizzazione del comprensorio fin dal 1975 - assume un ruolo di mediatore tra territorio, proprietari, autorità comunali, cantonali e federali permettendo di creare un buon rapporto tra la riserva e la popolazione. In questo contesto, il Messaggio del DT traccia dapprima un bilancio dell’attività svolta nel quadriennio 2016 – 2019. Il sistema di gestione adottato dalla Fondazione si basa su concetti dinamici, in cui il risultato di ogni ricerca e l'esperienza accumulata di volta in volta sono attentamente vagliati e monitorati e servono da base per la costante revisione degli obiettivi e delle modalità di attuazione.
 

Due importanti aree protette

“ Le Bolle di Magadino e la Foce della Maggia sono tra le più importanti aree protette del Cantone Ticino e costituiscono spazi di rilevanza nazionale e internazionale, nonché di grande valore per la biodiversità” – ricorda al proposito il Direttore del Dipartimento

del territorio Claudio Zali aggiungendo che “ in questo senso, il finanziamento cantonale rappresenta un investimento sia dal profilo naturalistico e culturale, con il mantenimento di un patrimonio a favore delle generazioni

future, sia dal profilo economico poiché permette interessanti ricadute dirette ed indirette riconducibili alle attività promosse”.
 

Il credito

Il credito totale ammonta a 584 mila 360 franchi, di cui 564 mila destinatialle attività alle Bolle di Magadino e 20 mila a quelle alla Foce della Maggia. Il finanziamento completo delle attività di salvaguardia è inoltre assicurato da un contributo del Fondo Lotteria e, tramite l’Ufficio federale dell’ambiente, dall’importante sostegno della Confederazione.

I principali interventi

Il programma di lavoro per il quadriennio 2020-2023 prevede l'attuazione d’interventi concreti di valorizzazione delle Bolle e di conservazione degli habitat quali, per esempio, il rallentamento dell'interramento delle paludi aperte e degli stagni, il contenimento delle specie vegetali invasive e la gestione dei 12 chilometri di sentieri nella riserva. Per la Foce della Maggia si prevedono, invece, in particolare, attività di controllo delle neofite invasive, la pulizia della riserva da rifiuti e legname portato dal lago e la conservazione delle superfici non boscate.

Le Bolle di Magadino
 

Le Bolle di Magadino costituiscono un ambiente deltizio parzialmente intatto, formato da ambienti fluviali e lacustri popolati in buona parte da associazioni vegetali caratteristiche della regione insubrica oggi divenute assai rare in tutto il loro areale di distribuzione. La loro rilevanza è riconosciuta in ambito internazionale, in particolare quale luogo di sosta per gli uccelli migratori grazie alla posizione strategica che le Bolle occupano a ridosso dell'Arco alpino.
 

La Foce della Maggia

La riserva naturale della Foce della Maggia è ubicata sulla sponda destra del delta fluviale e rappresenta un raro esempio di foce attiva caratterizzata da un connubio tra zone umide influenzate dal lago e comparti fluviali periodicamente interessati dalle esondazioni della Maggia. L'istituzione della 'Riserva naturale della Foce della Maggia' risale al 1985.

*Edizione del 19 luglio 2020


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