Un tempo, si parla di quasi trent’anni fa, in Ticino le sale da biliardo abbondavano. Da Chiasso a Locarno, da Bellinzona a Biasca. Gli amanti di questo sport a quanto sembra “ inventato” in Francia attorno al 1500, potevano cimentarsi in tornei, competizioni o - in maniera più semplice - trascorrere delle serate con gli amici armati di stecca e tanta passione. Vecchi aficionados ricordano che c’erano quasi mille giocatori iscritti fra tutte le società. Senza contare poi i “biliardisti” della domenica quelli, appunto, che giocavano unicamente per divertimento.
Va detto, ad onor di cronaca, che lo scorso a Lugano (al Padiglione Conza) si sono svolti i campionati del mondo di biliardo a squadre, con la specialità dei cinque birilli e con la partecipazione di nazioni quali Italia, Argentina (i due paesi più forti a livello di cinque birilli), Uruguay, Germania, Francia, Austria, Danimarca, Belgio, San Marino e Lussemburgo oltre naturalmente alla Svizzera. Un momento del tutto particolare, un piccolo raggio di sole o di gloria che dir si voglia di un settore in crisi al Sud delle Alpi.
Negli scorsi giorni, un giocatore incallito degli Anni Settanta ci ricordava delle serate trascorse alla sala del Galleria di Lugano, dove si riunivano i più forti elementi di Lugano e di tutto il Cantone. Oggi, come detto, il biliardo vive una fase di stanca, simile a quella del gioco delle bocce. Mancano giocatori, mancano strutture ma dietro c’è tuttavia una gran voglia di “ripartire”.
E in questo senso va inquadrata l’iniziativa di un gruppo di amici che hanno creato tempo fa un “pool club” privato. Ne abbiamo parlato con Paolo Malé, uno dei fondatori. L’idea non è quella di strafare ma, piano piano, di riportare il biliardo ai livelli che merita.
Paolo Malé: partiamo dal vostro piccolo club...
Attualmente nel pool club vi giocano una ventina di appassionati. La nostra sede è Sant’Antonino, che in pratica è la più attrezzata di tutto il cantone. Ma ai tempi d'oro in Ticino, durante l’Open, avevamo oltre 800 iscritti quindi può immaginare quanti giocatori ci fossero. Oggi il numero è calato. Nuovi interessi, nuovi sport, non lo so: di certo, c’è stato una costante diminuzione di stimoli, anche perché i mass media non ci hanno certo aiutato. Siamo sempre stati considerati sportivi di Serie B…
Va detto, ad onor di cronaca, che lo scorso a Lugano (al Padiglione Conza) si sono svolti i campionati del mondo di biliardo a squadre, con la specialità dei cinque birilli e con la partecipazione di nazioni quali Italia, Argentina (i due paesi più forti a livello di cinque birilli), Uruguay, Germania, Francia, Austria, Danimarca, Belgio, San Marino e Lussemburgo oltre naturalmente alla Svizzera. Un momento del tutto particolare, un piccolo raggio di sole o di gloria che dir si voglia di un settore in crisi al Sud delle Alpi.
Negli scorsi giorni, un giocatore incallito degli Anni Settanta ci ricordava delle serate trascorse alla sala del Galleria di Lugano, dove si riunivano i più forti elementi di Lugano e di tutto il Cantone. Oggi, come detto, il biliardo vive una fase di stanca, simile a quella del gioco delle bocce. Mancano giocatori, mancano strutture ma dietro c’è tuttavia una gran voglia di “ripartire”.
E in questo senso va inquadrata l’iniziativa di un gruppo di amici che hanno creato tempo fa un “pool club” privato. Ne abbiamo parlato con Paolo Malé, uno dei fondatori. L’idea non è quella di strafare ma, piano piano, di riportare il biliardo ai livelli che merita.
Paolo Malé: partiamo dal vostro piccolo club...
Attualmente nel pool club vi giocano una ventina di appassionati. La nostra sede è Sant’Antonino, che in pratica è la più attrezzata di tutto il cantone. Ma ai tempi d'oro in Ticino, durante l’Open, avevamo oltre 800 iscritti quindi può immaginare quanti giocatori ci fossero. Oggi il numero è calato. Nuovi interessi, nuovi sport, non lo so: di certo, c’è stato una costante diminuzione di stimoli, anche perché i mass media non ci hanno certo aiutato. Siamo sempre stati considerati sportivi di Serie B…
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I vostri obiettivi?
Siamo un gruppo di nostalgici che hanno deciso di fondare un club privato. A differenza degli Anni 90 quando il sottoscritto con Mario Streit e Moreno Pieroni avevamo creato la sala biliardo ' Le colonne' (la vera locomotiva del biliardo di quegli anni) , il nostro attuale intento non è quello di far tornare agli antichi splendori il gioco del biliardo americano ma bensì di avere un luogo in cui chi vuole giocare seriamente può usufruire di una sala ideale e confortevole per prati care questa splendida disciplina. Non facciamo insomma voli pindarici. Anzi: partiamo adagio, poi vedremo che cosa succederà.
Niente scopi lucrativi…
Assolutamente no, non è a scopo di lucro. Il nostro pool club è un luogo di passione, un luogo dove l’unico obiettivo è quello di praticare seriamente questo sport. Con soli quattro tavoli non possiamo avere troppi soci ma qualora dovesse accrescere l’interesse dovremmo ingrandirci e probabilmente trasferirci. È comunque importante farci conoscere.
Dunque…
In questo senso ho già parlato con i responsabili dei Corsi per adulti del Cantone per un futuro corso di biliardo nella nostra sede. Sembra siano molto interessati. Lo scopo è anche di avere nuove leve di giovani che vogliono cimentarsi in questo sport.
Siamo un gruppo di nostalgici che hanno deciso di fondare un club privato. A differenza degli Anni 90 quando il sottoscritto con Mario Streit e Moreno Pieroni avevamo creato la sala biliardo ' Le colonne' (la vera locomotiva del biliardo di quegli anni) , il nostro attuale intento non è quello di far tornare agli antichi splendori il gioco del biliardo americano ma bensì di avere un luogo in cui chi vuole giocare seriamente può usufruire di una sala ideale e confortevole per prati care questa splendida disciplina. Non facciamo insomma voli pindarici. Anzi: partiamo adagio, poi vedremo che cosa succederà.
Niente scopi lucrativi…
Assolutamente no, non è a scopo di lucro. Il nostro pool club è un luogo di passione, un luogo dove l’unico obiettivo è quello di praticare seriamente questo sport. Con soli quattro tavoli non possiamo avere troppi soci ma qualora dovesse accrescere l’interesse dovremmo ingrandirci e probabilmente trasferirci. È comunque importante farci conoscere.
Dunque…
In questo senso ho già parlato con i responsabili dei Corsi per adulti del Cantone per un futuro corso di biliardo nella nostra sede. Sembra siano molto interessati. Lo scopo è anche di avere nuove leve di giovani che vogliono cimentarsi in questo sport.
Pensare un po’ in grande non guasta, comunque…
È per evitare scottature o delusioni. È chiaro che in un prossimo futuro è nostra intenzione fare dei tornei di livello più alto, nei quali avremmo bisogno di sponsor. Trovarli non sarà facile, anche se sono sicuro che potremo farcela... Siamo un gruppo unito e laborioso e ci daremo da fare anche in questo senso.
Paolo, infine, ha un sussulto di nostalgia…
Negli anni 90 la sala biliardo delle Colonne era la mia passione ed il mio lavoro, nel quale ero immerso 24 ore al giorno. Avevo sempre in testa di ampliare il numero di giocatori attivi e non solo nella mia sala ma nel Ticino tutto. Abbiamo infatti fondato la Federazione Ticinese di biliardo con l'aiuto di Mariano Musso di Chiasso, attualmente presidente del carnevale locale. Che tempi! Se torneranno? Difficile dirlo, la nostra società è cambiata. Ma sono fiducioso che sotto l’esempio del nostro pool club di Sant’Antonino nasceranno nuove idee e nuovi gruppi. Il biliardo americano è uno sport molto piacevole!
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