Ticino, 20 maggio 2020

"Abbiamo deciso di prolungare lo stato di necessità in Ticino"

BELLINZONA – Le autorità cantonali si sono riunite oggi a Palazzo delle Orsoline per aggiornare la popolazione circa l'emergenza coronavirus in Ticino. All'incontro informativo hanno preso parte il medico cantonale Giorgio Merlani, il presidente del Governo Norman Gobbi, la responsabile del Contact Tracing e Psicologa della Polizia cantonale Marina Lang ed Elia Arrigoni, responsabile dei servizi generali della Polizia.

 

"Deciso di prolungare lo stato di necessità"
 

Gobbi: "Il Governo ha deciso di prolungare fino alla fine di giugno lo stato di necessità. Questo per dare un respiro allo Stato maggiore. Stiamo lanciando la campagna 'Bentornati in Ticino', pur rispettando le regole. I turisti d'oltre Gottardo stanno tornando a visitarci e lo fanno con rispetto e piacere. L'uso della mascherina è fortemente raccomandando quando non c'è la possibilità di rispettare le distanze. È importante ora proteggere sé stessi, ma anche gli altri. L'utilizzo della mascherina può essere un segnale in questo senso".
 

Dal 28 maggio tornano le funzioni religiose
 

Gobbi: "Il Consiglio Federale ha deciso che dal 28 maggio si potranno tenere le funzioni religiose in presenza. È una scelta che va in direzione delle richieste dei vescovi. È un segno che porta tranquillità, ma devono rispettare e regole. La Curia ticinese ha già predisposto i piani di protezione. Si tratta di una riapertura, ma non significa apertura totale. Sarà una riapertura nuova. Invito a non abbassare la guardia. Lo scambio di pace, in questa fase, non sarà più permesso. Tutto questo si inserisce in un processo di allentamento previsto dal Consiglio Federale. Decisioni sugli assembramenti saranno decisi probabilmente settimana prossima seguendo un piano di valutazione sulla base di quanto avvenuto nelle ultime due settimane. Dobbiamo tener conto di questo percorso che vuole un ritorno alla normalità. Dobbiamo imparare a convivere con il virus. Il rispetto delle regole è fondamentale".
 

"Controllati 864 esercizi pubblici: 142 lievi mancanze"
 

Arrigoni: "Ci sono stati controlli negli esercizi pubblici. È stato possibile 864 esercizi pubblici: in 142 constatate delle lievi mancanze in seduta stante. È naturale che alcuni aspetti siano più delicati e sensibili da rispettare. Le maggiori anomalie riscontrate sono state: mancanza di distanza, consume di bevande in piedi, aumento dei posti all'esterno, non rispetto degli orari, mancanza di zona attesa per la clientela. Va rimarcato e lodato il dialogo

costruttivo con gli esercenti. Ci sono stati alcuni controlli e continueranno nel tempo per garantire il sostegno a chi, questa attività, l'ha dovuta rilanciare con una nuova normalità. La sanzione è l'ultimo stadio a cui vorremmo arrivare. In tutte le regioni è stato rimarcato un buon rispetto delle disposizioni. La tematica è sensibile".
 

Merlani: "Ecco come funzionano i test"

Merlani: "I casi sono ad oggi 3'287, due in più rispetto a ieri. I pazienti ricoverati in reparto sono 49 e 4 in terapia intensiva. Sono state contattate 1'500 persone e 940 hanno risposto. 218 persone hanno rifiutato. I test che vengono effettuati sono due: il tampone con il quale si cerca il codice genetico del virus. Il virus è vittima del suo successo. Quando si fa il test non si ha la certezza del 100%. Se un test risulta positivo vuol dire che c'è del materiale genetico, ma non se sono contagioso o no. Il test può anche dare dei falsi positivi. Vuol dire che ci sono 20 persone su 100 che hanno la malattia, ma il test non lo evidenza. Immaginate se questo test viene effettuato sulle persone asintomatiche. La questione non è semplice da spiegare. La sierologia è l'unica cosa che ci dice se una persona è entrata in contatto con il virus. Non è chiaro quanto i test siano affidabili. Non tutti sono affidabili. Vi prego, fate attenzione. Se una persona è entrata in contatto con il virus non significa che è protetta a lungo termine. I test di depistaggio sono, a mio modo di vedere, un rischio perché danno falsa sicurezza. Io, pur avendo fatto la malattia, uso ancora la mascherina. La mascherina ti protegge. Non sono sensate mascherine che chiudono il viso e hanno una valvola. La valvola fa uscire il respiro. Le mascherine chirurgiche possono aiutare a contenere il virus".
 

"In Ticino 24 persone in isolamento e 44 in quarantena"
 

Lang: "L'obiettivo del Contact Tracing è quello di tenere sotto controllo la diffusione del virus. Si tratta di un gruppo di lavoro composto da agenti delle polizie comunali e cantonale. Dieci agenti che, a rotazione, coprono l'attività sette giorni su sette. In supporto, se i numeri dovessero crescere, ci sono i militi della Protezione civile. L'attività consiste nel contattare quotidianamente le persone che risultano positive, disporre l'isolamento e compiere un'analisi ambientale per ricostruire i contatti della persona malata fino a 48 ore prima del test. Chi dovesse avere avuto contatti con la persona malata sarà chiamato e invitato alla quarantena. Ad oggi abbiamo 24 persone in isolamento e 44 persone in quarantena".

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