In conferenza stampa hanno parlato oggi Raffaele De Rosa, Giorgio Merlani e Matteo Cocchi. Più che annunciare novità (la risoluzione governativa scadrà nel fine settimana), i tre hanno ribadito con forza la necessità di continuare a osservare le misure, dallo stare a casa al lavare le mani sino alla distanza sociale e al limitare i contatti sociali.
De Rosa: "Non molliamo ora, sappiamo che è dura"
“La responsabilità salva vite umane, fai la scelta giusta, resta a casa. Con questo nuovo appello ci rivolgiamo direttamente a voi. Abbiamo cambiato colore, dall’arancione al rosso per richiamare maggiormente l’attenzione e per far capire a tutti la gravità della situazione. Vi abbiamo già chiesto importanti rinunce, come quella di abbracciare i vostri nipotini, come dover chiedere ad altri di portare la spesa, come non poter lavorare, non poter vivere come desiderate questa primavera. Stando a casa non vi escludete dal partecipare alla collettività, anzi è così che potete contribuire in modo notevole ai contagi di Covid 19 e alla possibilità per le strutture sanitarie di prendere a carico i casi più gravi”.
“Tutte le misure intraprese, i sacrifici e le rinunce fatti sinora saranno vani se non adeguiamo tutti e subito i nostri comportamenti. Resistiamo alla tentazione del bel tempo senza recarci in luoghi con tanta gente privilegiando posti vicino a casa. Sappiamo che col passare del tempo è più difficile, abbiamo notato un allenamento delle misure, complice la stanchezza”.
“La maratona sarà lunga, per questo dobbiamo saper rispondere al calo delle forze, che unito a frustrazione e rabbia sono comprensibili. Ma è importante tenere duro proprio adesso, siamo entrati n una fase delicata e difficile. Sappiamo che c’è chi dice che non serve a nulla perché i malati salgono e che si fa fatica. Per riprendere energia non possiamo concederci una serata di svago con gli amici, un abbraccio ai nostri cari, sappiamo che è difficile ma non è il momento di abbassare la guardia. Il numero dei contagi continua a salire, possiamo vedere qualche dato positivo nella curva, dato che l’aumento è lineare, ma sempre di crescita si parla. Il picco è ancora lontano, per questo serve avere tanta pazienza”.
“Questa malattia può avere un decorso grave anche per i giovani e i giovani adulti, non dobbiamo mollare ora. Siamo consapevoli dell’impatto psicologico su tutta la popolazione. Sin dai primi giorni è stata costituita una task force per il sostegno psicologico che impiega specialisti dell’OSC, della SUPSI, della Polizia, dell’Associazione ticinese degli psicologi e della Società di psichiatria. Sinora era pensato per il personale curante, da oggi sarà invece attiva un’hotline aperta a tutti, allo 0800144144. Il sostegno sarà raggiungibile anche per email o Facebook. Verranno organizzate dirette radiofoniche di ascolto, per i parenti dei malati c'è il Care Team attivo".
“Il virus sta sconvolgendo la nostra vita, ma questi sacrifici saranno limitati nel tempo e permetteranno di proteggere la nostra salute e quella delle persone care. Vi chiediamo di tenere duro, di diffondere il messaggio anche a chi non ha ancora percepito o capito la delicatezza della situazione. Non cadiamo nella tentazione di abbassare la guardia, grazie al senso di responsabilità e alla solidarietà del Ticino, uniti ce la faremo”.
Merlani: "Gli ospedali mai così pieni"
“Dati stabili negli ultimi giorni ma ricordiamoci che gli ospedali non sono mai stati così pieni di malati Covid. Parliamo del picco, però non scordiamo che abbiamo limitato i contagi perché abbiamo chiuso l’attività economica, le scuole, perché non ci incontriamo. Il rischio di una scivolata momentanea potrebbe permettere al virus di diffondersi in modo rapido e non possiamo permettercelo, non ora che gli ospedali sono vicini alla capienza massima. Non possiamo permetterci un sistema boomerang, un aumento dei casi avrebbe conseguenze sul sistema sanitario”.
“Siamo contenti che le misure hanno effetto, ma questo avviene durante il periodo di sforzo. Se molliamo adesso potrebbe essere velocemente molto doloroso. Notiamo molto movimento fuori, ho visto una nonna che spingeva un passeggino con due bambini: è pericoloso per la persona stessa e come segnale, si dà l’idea di una normalità, che sarebbe artificiosa e pericolosa, dando l’impressione di poter uscire tutti. ho visto anziani malfermi sulle gambe uscire di casa, capisco che la fatica si sente, ma si tratta di persone fragili che rischiano la vita se si contagiano, facciamo attenzione”.
Cocchi: "Grazie ai genitori"
“Le pattuglie mi dicono che c’è troppa gente in giro, mi dispiace, è un segnale di allenamento ma è il momento più sbagliato affinchè avvenga. Vi richiamo alla responsabilità individuale, facciamone buon uso, è lei che ci permetterà di non mettere sotto pressione ultetiore il sistema sanitario che ha già problemi”.
“Per gli over 65: siamo e sono consapevole che è un momento difficile e che vi stravolge abitudini e quotidianità. Per quanto riguarda i divieti, a livello locale di prossimità è stato messo in campo tutto ciò che può essere di sostegno, annunciatevi e vi aiuteremo. Confido nella saggezza che vi contraddistingue per evitare al massimo gli spostamenti e i contatti intergenerazionali”.
"Perché sono papà e marito mi complimento coi genitori che si sono sobbarcati anche il lavoro di diventare docenti dei propri figli. Grazie alla scuola che mettono a disposizione il materiale ma soprattutto ai genitori, che hanno trasformato la loro quotidianità. È importante tenere, rispettare le regole, vedrete che sicuramente avremo meno problemi. Ve lo chiedo a nome di tutti coloro che lavorano nello Stato Maggiore Cantonale