Svizzera, 20 febbraio 2020

"Ticinesi, l’ex partitone tenta di prendervi per i fondelli"

*Dal Mattino della Domenica. Di Lorenzo Quadri

I signori dell’ex partitone pensano, ancora una volta, di poter prendere i ticinesi per scemi. Già ci hanno provato con la disdetta dalla famigerata Convenzione del 1974 sui ristorni dei frontalieri. Lo scorso anno, per farsi propaganda in vista delle elezioni cantonali, i deputati PLR in Gran Consiglio presentarono una mozione in cui chiedevano di disdire il vetusto accordo. E chi corse subito a dichiarare pubblicamente che “sa po’ mia”? Ma naturalmente i parlamentari federali dell’ex partitone – che allora erano Merlini, Cattaneo ed Abate – in un articolo congiunto, firmato a sei mani.
 

Fautori dell’invasione
 

Il copione si ripete ora in vista delle elezioni comunali. Il gruppo PLR in Gran Consiglio come scontato respinge schifato l’iniziativa contro la libera circolazione delle persone in votazione il prossimo 17 maggio. Quindi, il PLR vuole che l’invasione da sud continui indisturbata, con tutte le conseguenze occupazionali (e non solo) del caso. Nel frattempo però pensa di fare fessi i ticinesi chiedendo tramite atto parlamentare al governicchio più misure accompagnatorie. E noi dovremmo berci simili panzane?
 

Tanto per ricordare con chi abbiamo a che fare: il comitato PLR si espresse all’unanimità contro la preferenza indigena, e venne asfaltato dalle urne. Inoltre, proprio durante il dibattito in Consiglio nazionale sull’iniziativa di limitazione, l’allora aspirante senatore Giovanni Merlini dichiarò alla tribuna:“La preferenza indigena è in vigore ed i problemi sono attenuati”.
 

Ed infatti, sono così attenuati che il tasso di disoccupazione ILO del Ticino è del 8.1%, mentre quello della Lombardia

è dell’5.1%. Tanto per dirne una.
 

Se l’iniziativa non passa…

Cosa accadrà se il 17 maggio l’iniziativa di limitazione (“Swissexit”)non passerà? Accadrà che il giorno dopo la partitocrazia, PLR in primis, correrà a firmare lo sconcio accordo quadro istituzionale. Già da mesi il PLR l’ha definito “l’accordo della ragione, da firmare subito”. Non si tratta, e speriamo che questo l’abbiano capito tutti, di concludere un trattato commerciale. Si tratta di svendere la nostra sovranità!
 

Cosa prevede l’accordo quadro? Prevede di trasformare la Svizzera in una colonia dell’UE introducendo la ripresa dinamica, ossia automatica, del diritto comunitario, i giudici stranieri, la direttiva di Bruxelles sulla cittadinanza, eccetera.
 

Oltre alle “belle cosette” elencate sopra ed a tante altre, lo sconcio trattato coloniale comporta anche la fine delle misure accompagnatorie. E qui l’ex partitone in campagna elettorale scivola sulla più pacchiana delle bucce di banana. Il PLR vuole bocciare l’iniziativa di limitazione per poi correre a firmare lo sconcio accordo quadro che cancellerà le misure accompagnatorie. Però, per prendere i cittadini per il lato B in campagna elettorale, vorrebbe far credere di volere più misure accompagnatorie?
 

Oltretutto dopo aver ripetuto ad oltranza che la libera circolazione senza limiti è una figata pazzesca? Che tolla!
 

Cari politicanti dell’ex partitone: come recita il noto slogan, “non siamo mica scemi”!

*Edizione del 16 febbraio 2020


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