*Articolo dal Mattino della Domenica
Uella, certo che in quel di Lugano l’ex partitone è proprio allo sfascio e ormai ne combina peggio di Bertoldo!
Ormai la sezione è in mano ai radikalchic da aperitivo vip, con la puzza sotto il naso ed il borsello rigonfio, che pensano solo alla kultura e alle CADREGHE, e dei problemi dei luganesi che tirano la cinghia se ne sbattono alla grande!
E’ evidente che, per i liblab, la non ricandidatura del vicesindaco Michele Bertini è una tragedia, anche se i diretti interessati non sembrano rendersene nemmeno conto. Da parte sua, il quasi ex vicesindaco non ha usato tanti giri di parole. Anzi, ha letteralmente asfaltato il partito, sia la sezione comunale che quella cantonale, parlando apertamente di “clima negativo”. L’uscita di scena con polemica è, in effetti, arrivata a sorpresa; sgomento, in particolare, il Corrierino liblab, che da anni slinguazza Bertini con interviste in ginocchio a tutta pagina e si preparava a reggergli la coda ad oltranza in vista delle elezioni comunali di aprile, ovviamente nella speranza che potesse scalzare Marco Borradori dalla carica di sindaco. Il fatto che l’ex partitone non sia stato in grado di trattenere il suo uomo di punta, che avrebbe potuto forse ambire al sindacato della più grande città del Cantone, la dice lunga sullo stato confusionale in cui è caduto.
Il vecchio che avanza
Sicché, il PLR non ha trovato di meglio che andare a ripescare per il Consiglio comunale nientemeno che l’ “Uomo del Monte” Fulvio Pelli, autore di frasi storiche quali: “ Grazie alla libera circolazione delle persone, i nostri giovani potranno andare a lavorare a Milano”; oppure, alle elezioni comunali del 2016: “riprendiamoci il POTERE a Lugano!”.
Si vede che Pelli, già presidente cantonale e nazionale PLR, già consigliere nazionale, non è proprio in grado di staccarsi dalla CADREGA e dal presunto POTERE. Quando si dice: “il nuovo che avanza”! Intanto sulle prospettive future di un partito che fa fuori il promettente 35enne (Bertini) per riesumare il trombone settantenne (Pelli), simbolo della partitocrazia più vetusta, si addensano fosche nubi.
Attenzione però: a Lugano l’Uomo del Monte, seppur da dietro le quinte, ha sempre menato il torrone. Quindi si porta dietro una bella responsabilità per i casotti attuali. Chi, infatti, ha imposto l’attuale presidente sezionale radikalchic Guido “Turba” Tognola, che si