Sport, 31 dicembre 2019

GALLERY – Da Florijana Ismaili a Köbi Kuhn, da Marco Testa a Emiliano Sala: i lutti dello sport del 2019

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Diverse sono state le morti nel mondo sportivo avvenute nell’anno che si sta per chiudere

LUGANO – Un anno si sta chiudendo, un anno sta per iniziare. Una decade si conclude con la giornata odierna, un’altra inizierà a partire dalla mezzanotte quando spumanti e auguri la faranno da padrone. Ma c’è chi, purtroppo, non potrà brindare al nuovo anno che ci attende, perché nel 2019 ha lasciato il nostro mondo, trovando la morte in seguito a un incidente, a una malattia o per vecchiaia.

Il mondo dello sport ha conosciuto il primo lutto del 2019 il 21 gennaio quando Emiliano Sala, giocatore argentino del Nantes è precipitato nel Canale de La Manica a bordo di un aeroplano mentre si stava recando a Cardiff per iniziare una nuova avventura della sua carriera. La scomparsa del 28enne ha toccato tutti e la sua notizia ha fatto ovviamente il giro del mondo.

Il 4 febbraio è toccato a Matt Nykanen esalare l’ultimo respiro. L’ex saltatore con gli sci finlandese ci ha lasciati a 55 anni. Pochi giorni dopo, il 12 febbraio, il mondo dello sport ha salutato Gordon Banks, il più forte e famoso portiere britannico che è passato a miglior vita a 81 anni.

Il 20 maggio è stato il turno della Formula 1 ad essere colpito da un lutto che ha fatto tornare alla mente i duelli dei bei tempi che furono specialmente con Hunt negli anni ’70: dopo un calvario durato diversi mesi, infatti, è venuto a mancare Niki Lauda (70 anni).

Il mese di giugno, invece, è stato nefasto per il calcio: il primo giorno di quel mese, infatti, a 35 anni è venuto meno José Antonio Reyes – il calciatore rimase coinvolto in un gravissimo e tremendo incidente stradale – mentre il 29 venne
a mancare la nostra Florijana Ismaili. La morte della giovane calciatrice di 24 anni, avvenuta nelle acque del Lago di Como dopo un tuffo durante le vacanze estive, sconvolse il mondo elvetico del pallone e non solo.

Ad agosto fu la volta di Bjorg Lambrecht: il ciclista belga di 22 anni perì durante la terza tappa del Giro di Polonia in seguito a una caduta che gli causò una grave lesione al fegato che provocò un’enorme emorragia interna che portò all’arresto cardiaco. Ancora ciclismo e ancora una morte assurda giunse inaspettata il 16 agosto quando, durante un bagno in mare, salutò il nostro mondo Felice Gimondi (76 anni).

Fu una tragedia avvenuta a Spa, durante la gara di Formula 2, a spezzare i sogni del 22enne pilota francese Anthoine Hubert: la sua morte sconvolse tutto il mondo dei motori, tanto che il giorno dopo il ferrarista Leclerc, dopo aver vinto il GP del Belgio di Formula 1, non volle festeggiare per onorare la memoria del suo grande amico.

Negli ultimi giorni del 2019 il calcio svizzero, infine, è stato scosso da tre morti ravvicinate che hanno rattristato tutti: il 26 novembre è venuto a mancare l’ex ct elvetico Köbi Kuhn, considerato da tutti l’architetto del calcio elvetico,  il 22 dicembre è perito Fritz Künzli, una delle colonne dello Zurigo e che aveva partecipato al Mondiale del ’66, mentre il giorno di Natale è stata la morte di Marco Testa a sconvolgere tutti. L’ex giocatore del Chiasso e preparatore dei portieri di diverse squadre del Mendrisiotto, oltre che apprezzato docente di ginnastica alla Commercio di Chiasso, è morto a causa di un male incurabile.
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