Sport, 08 dicembre 2019

Tra cuore, testa e malasorte: il Lugano resta convalescente

La vittoria di ieri contro lo Zurigo e il KO di Langnau non cambiano di molto la situazione in casa bianconera, anche se i due successi colti in settimana possono avere un peso specifico

LUGANO – “Ci avete fatto arrabbiare”. Questo il senso, reso meno volgare, dello striscione apparso ieri sera in Curva Nord prima, durante e dopo il successo colto dal Lugano contro la capolista Zurigo. Questo il clima che si respira in questi giorni dalle parti della Cornèr Arena, al culmine di alcune settimane davvero buie, cupe e complicate sulle rive del Ceresio: forse, le settimane più oscure degli ultimi anni.

Eppure in questa settimana il Lugano ha dimostrato di esserci, ha mostrato carattere, gioco e grinta: al netto dei due successi colti contro Friborgo (in trasferta) e contro lo Zurigo, intervallati dal KO di Langnau (maledetti pali), i bianconeri hanno bucato soltanto il primo tempo della sfida contro i “tigrotti”, giocandosela finalmente almeno alla pari con tutte le avversarie. Con le dirette rivali per la qualificazione ai playoff e con le protagoniste di questa prima parte di stagione, questo nonostante un Linus Klasen in sordina e ormai
con la valigia pronta, nonostante una rosa sicuramente non superlativa e non costruita perfettamente e nonostante l’attesa per il nuovo straniero che dovrà arrivare, giocoforza, a breve.

Ovviamente due successi colti dopo una lunghissima e infinita serie di sconfitte non possono cambiare di colpo la classifica, ma la graduatoria sarebbe potuta essere anche peggiore: l’equilibrio che regna sovrano nel nostro campionato sta sorridendo a Chiesa e compagni che ora avranno tempo e modo di tirare il fiat, riassettare le idee e trovare stimoli e schemi in vista della ripresa del campionato. Una ripresa con i fiiocchi: il 17 dicembre i bianconeri si recheranno alla Valascia per il quarto derby stagionale. La presenza di Kapanen in panchina a questo punto sembra scontata, ma ci sarà bisogno di un Lugano simile a quello che ha annientato – anche grazie a un super Zurkirchen – sia il Friborgo che lo Zurigo per dare continuità a questo mini momento positivo.

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