Opinioni, 28 novembre 2019

Caso "imam", cagnara grottesca e strumentale

Visto che il presidente della sezione PS di Lugano Raoul Ghisletta insiste nel pubblicizzare la vicenda della naturalizzazione dell’imam di Viganello sospesa dalla Confederazione, è opportuno ripetere alcuni dati di fatto.

1) Nella seduta di Consiglio comunale di martedì sera, Ghisletta ha perso il controllo e si è prodotto in un intervento oltraggioso nei confronti del sottoscritto (che di certo non ci perde il sonno di notte, anzi), del Mattino della domenica, del Sindaco e del Municipio. Al punto da venire perfino richiamato all’ordine dalla presidente – non leghista - del Legislativo.

2) Chi accusa qualcuno di violazioni che non ha commesso rischia di doverne rendere conto in sede penale.

3) Quanto pubblicato sul Mattino a proposito della naturalizzazione dell’imam Jelassi non contiene alcun dato sensibile. Perfino i nomi dei genitori del candidato all’attinenza comunale sono stati oscurati. Le concessioni di attinenza comunale vengono votate dal Consiglio comunale in seduta pubblica e con voto palese.

4) Che fosse in corso un processo di naturalizzazione dell’imam Jelassi, al momento della pubblicazione dell’articolo del Mattino, era fatto notorio: al proposito si è espresso pubblicamente lo stesso Jelassi nella sua conferenza stampa tenutasi una settimana prima. L’interesse pubblico della vicenda è manifesto, tant’è che tutti i media vi hanno dedicato ampio spazio.

5) I rapporti della commissione delle Petizioni relativi alla concessione dell’attinenza comunale non sono documenti del municipio. Sono documenti del Consiglio comunale. Vengono consegnati, quale documentazione preparatoria alle sedute del CC, a 60 consiglieri comunali, 7 municipali e sono inoltre in possesso di un numero imprecisato di funzionari comunali.

6) Il sottoscritto non ha trasmesso il rapporto in questione, che è dell’inizio 2016, alla redazione del Mattino: non ne ero più in possesso da anni e nemmeno ne ricordavo
l’esistenza. Il rapporto è pervenuto alla redazione tramite altre fonti che il Mattino, come qualsiasi altro organo di stampa, non è tenuto a rivelare. Men che meno a Ghisletta.

7) Se c’è qualcuno che da settimane ingigantisce il caso della naturalizzazione dell’imam, evidentemente allo scopo di ottenere visibilità personale sostenendo fantasiose tesi complottistiche e vittimistiche, quel qualcuno è proprio Ghisletta. Se, come si ostina a ripetere, il ruolo di relatore di un rapporto di naturalizzazione è così irrilevante nella procedura, perché si scalda tanto? E’ manifesto che il Mattino ha colpito nel segno e che l’accaduto dà estremamente fastidio al PS di Lugano.

8) Se Ghisletta pensa che il sottoscritto abbia un qualche interesse condurre campagne (?) contro di lui, si sopravvaluta.

9) I passi compiuti da Ghisletta in questa vicenda rientrano nel campo delle strumentalizzazioni dei canali istituzionali cui la sua area politica fa ampiamente ricorso a scopo di intimidazione e di censura degli avversari politici. Né il Mattino né il sottoscritto si fanno intimidire, e neppure imbavagliare, da Ghisletta.

10) A dimostrazione che la cagnara di Ghisletta è strumentale ed in malafede si ricorda che nel marzo 2018 proprio il PS (!) presentò un’interrogazione al municipio di Lugano contro l’aeroporto, basata su una fuga di notizie (reale) dal Municipio. L’esecutivo sporse denuncia al ministero pubblico, ed il PS di Lugano, presieduto da Ghisletta – tramite comunicato ufficiale – stigmatizzò con forza tale passo da parte dell’esecutivo.

11) Il PS si serve dunque ampiamente di fughe di notizie per i propri obiettivi di politichetta, poi però pretende di atteggiarsi a censore degli organi di stampa sgraditi, che rendono noti fatti – perché di fatti stiamo parlando – imbarazzanti per i compagni?

Lorenzo Quadri

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