Ticino, 27 novembre 2019

Faccia a faccia con Chiesa: "Ho sentito una forte spinta dalla Lega"

*Intervista a Marco Chiesa. Dal Mattino della Domenica

Una valanga di voti: Marco Chiesa oggi lei è il politico più popolare del Cantone. Qualcosa vorrà pur dire…



"In tutti questi anni la politica non mi ha mai cambiato. Sono, e intendo rimanere, la stessa persona che quindici anni fa ha iniziato questo percorso nel consiglio comunale di Villa Luganese. Certo con qualche esperienza di vita e capello bianco in più. Penso che le ticinesi e i ticinesi abbiano apprezzato il mio modo di essere. E li ringrazio di cuore per la fiducia che mi hanno testimoniato"

 

Ora, però, dalle parole si passa ai fatti: il Ticino chiede priorità per i suoi figli e i suoi lavoratori.
 

"Non vedo l’ora. Avessi una bacchetta magica apporterei subito delle modifiche a favore dei lavoratori residenti del nostro Cantone. Nessuno pensa ad una Svizzera come un’isola in mezzo al continente europeo ma se ci sono accordi che fanno soffrire la nostra popolazione dobbiamo avere il coraggio di alzare la mano e dire che così non va. Questo è ciò che farò subito alla prima sessione degli Stati quando discuteremo l’iniziativa UDC per la disdetta della libera circolazione e per il ripristino della preferenza indigena. E dopo la Camera dei Cantoni faremo valere le nostre ragioni anche davanti al Popolo"
 

Ci dica almeno tre punti fondamentali per rilanciare il nostro Cantone.
 

Il nostro Cantone necessità urgentemente di nuove infrastrutture. Ogni giorno siamo incolonnati e dobbiamo guardare l’orologio per cercare di intuire quale sia il momento migliore per spostarsi. Anche la nostra economia deve ripensarsi. A seguito della contrazione del settore finanziario dobbiamo puntare su settori innovativi. Il settore farmaceutico ad esempio sta facendo passi da gigante in Ticino.

Infine vorrei che pensassimo di più al nostro ceto medio, quello che paga ogni centesimo d’aumento di tasca propria. Queste famiglie rappresentano la colonna vertebrale del nostro Cantone.

I frontalieri: l’argine è ormai saltato…

Non mi schiero contro i lavoratori frontalieri ma la mia politica è chiaramente dalla parte dei lavoratori residenti. Ho visto crescere in maniera smisurata un mercato del lavoro che mette ai margini padri di famiglia e figli in cerca di una prima occupazione. Mentre si pontifica sulla grande ricchezza che hanno generato gli accordi bilaterali, il rischio povertà in Ticino è esploso e i sottoccupati sono più che raddoppiati. Così non va!

Con la sua elezione, i cosiddetti sovranisti sorridono e piangono, mi permetta l’espressione, gli europeisti. Ma la battaglia per impedire che il nostro paese diventi un feudo dell’Europa è tutt’altro che vinta. In questo senso Chiesa a Berna è una garanzia.
 

Sono contrario a qualsiasi accordo istituzionale che imbavagli la nostra democrazia diretta e che dia all’UE la facoltà di sanzionarci in caso noi decidessimo di non applicare le loro decisioni. La Svizzera deve rimanere un paese libero e indipendente.

Chi ci ha preceduto non avrebbe mai permesso la svendita della nostra sovranità. Su questo punto l’UDC e la Lega dei ticinesi sono una garanzia.

Veniamo all’analisi dell’elezione di domenica scorsa: si è ormai capito come il binomio Lega-UDC sia imprescindibile.
 

Sono grato a tutti i cittadini ticinesi per il loro affetto e devo ringraziare la Lega dei ticinesi e tutti

i suoi rappresentanti sul territorio per il grande sostegno. Con loro condividiamo molte battaglie in favore dei ticinesi e in futuro sono certo ci troveremo nuovamente insieme per le cause che ci stanno a cuore.
 

La sua elezione è la dimostrazione che l’alleanza Lega-UDC gode del consenso popolare?
 

In effetti, nel nostro Cantone ho sentito una spinta fortissima da parte della base leghista. Un apprezzamento che mi ha molto lusingato. Dopo molte campagne insieme nelle quali come UDC abbiamo contribuito agli ottimi risultati di candidati leghisti, non ultimo la recente rielezione dei consiglieri di Stato in aprile, in questa occasione il popolo leghista è stato estremamente corretto e mi ha sostenuto con convinzione.

Filippo Lombardi e Giovanni Merlini a casa: il centrismo è ormai sepolto?

È sbagliato rincondurre tutto in termini di partito o di aree. Dobbiamo discutere sui fondamentali. I cosiddetti poli, destra e sinistra, offrono delle soluzioni ai problemi della gente, giuste o sbagliate che siano questo lo decidono gli elettori, il centro al contrario sta annaspando nelle teorie e mi sembra faccia fatica a recepire le preoccupazioni dei ticinesi. In Ticino non si possono nascondere sotto il tappeto determinati problemi che ogni anno stanno diventando sempre più acuti.
 

Il successo di Marina Canobbio e di Marco Chiesa premia le “estreme”: si va sempre più verso un bi-polarismo a livello nazionale?
 

L’UDC è stata scelta da un quarto della popolazione svizzera. Ha accusato un calo ma resta il partito di riferimento nel nostro Paese. I socialisti hanno perso molto terreno a vantaggio dei Verdi che si sono molto rafforzati. Queste dinamiche implicano un confronto fra le parti ma ciò è un bene per la vivacità nostra democrazia.

Lei ha detto che non disdegnerà di collaborare con il PS qualora ci fossero dei punti convergenti.
 

Io collaborerò più che volentieri con tutti coloro che sono disposti a prendere in considerazione le necessità del Canton Ticino. E mi impegnerò a far sì che le nostre giuste rivendicazioni non siano sottovalutate o ancor peggio sottaciute. La comprensione che tutti ci mostrano deve trasformarsi in soluzioni e non solo confinarsi alle belle parole dicircostanza.

Marco Chiesa: il sindaco di Lugano l’ha ricoperta ancora recentemente di lusinghe. Avete in mente qualcosa per le prossime comunali?
 

Le sezioni comunali sono indipendenti nelle loro scelte. Da molti anni collaboriamo con la Lega dei ticinesi a Lugano pur mantenendo in Consiglio comunale un gruppo autonomo. Ricordo che una dozzina di anni fa il Nano mi aveva voluto sulla lista per il Municipio. Una prima esperienza veramente arricchente. Lugano è la città del mio cuore e ringrazio il sindaco per le belle parole che ha speso nei miei confronti. Con il nuovo presidente sezionale sono certo si potranno trovare degli accordi sui temi che intendiamo portare avanti insieme.
 

Lei è un personaggio “trasversale”: piace a suoi, ma i suoi nemici politici le riconoscono competenza e trasparenza. Non è poco, visti i tempi che corrono.
 

Ora mi imbarazza con queste parole di elogio, sono una persona normale con pregi e difetti come tutti. Amo il mio paese e mi impegno affinché i miei figli possano crescere, vivere e metter su famiglia in un Ticino delle opportunità e non della precarizzazione

*Edizione del 24 novembre 2019
 


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