La fame di cadreghe imperversa tra i Verdi-anguria (verdi fuori, rossi dentro). Adesso la presidenta nazionale Regula Rytz, già candidata (non eletta) al Consiglio degli Stati nel suo Cantone di Berna, si autopropone per il Consiglio federale. Al posto di Cassis.
Ma tu guarda questa sinistra: si sciacqua la bocca con la promozione delle minoranze, ma solo quando fa comodo a lei. “Mi dispiace per i ticinesi – ha infatti detto l’aspirante ministra - ma adesso tocca a noi!”. Nel merito della pretesa di un seggio ambientalista in Consiglio federale. Una sola elezione andata bene non basta a giustificarlo.
I verdi-anguria, prima di rivendicare poltrone, devono dimostrare una tenuta elettorale nel tempo. Anche perché la cosiddetta onda verde deve parecchio alla manipolazione mediatica. Per mesi la SSR ha fatto il lavaggio del cervello agli utenti nel segno dell’isterismo climatico. Con un chiaro obiettivo elettorale.
E’ anche il caso di ricordare che l’UDC è stata sottorappresentata in governo per varie legislature. Non risulta che i Verdi se ne siano mai adombrati, anzi. Per quel