Sport, 12 novembre 2019

FC Lugano e sicurezza: "Situazione migliorata, ma..."

A colloquio con Marco Ottini, responsabile sicurezza del club bianconero

LUGANO - Il bellinzonese Marco Ottini da anni si occupa della sicurezza negli stadi e fuori per le squadre ticinesi. Dopo essere stato attivo nel Bellinzona sino al fallimento del 2013, è stato ingaggiato dal Lugano su indicazione del presidente Angelo Renzetti. Una funzione, la sua, certamente difficile e, anche, pericolosa. Il Mattino della Domenica l’ha incontrato nei giorni scorsi per parlare di questa importantissima tematica.

Marco Ottini, qual è il ruolo del responsabile della sicurezza?
Fa un po’ di tutto: il delegato della SFL in materia di sicurezza, è in commissione di sicurezza e dei tifosi della SFL, lavora con partner quali polizia cantonale e comunale, pompieri, sanità, ferrovia, autorità giudiziarie e collabora anche con le agenzie private e non da ultimo con gli spettatori. 

Un compito che richiede flessibilità e particolare attenzione… 
Il compito è di vegliare affinché tutte le misure di sicurezza previste siano prese e rispettate. Ma non solo: bisogna garantire la sicurezza interna allo stadio e quindi assicurare l’ordine all’interno dello stadio prima, durante e dopo le partite. 

Con mansioni anche disciplinari…
Il responsabile della sicurezza è colui che punisce coloro che non rispettano le regole con l’emissione dei divieti di accesso allo stadio. Va detto anche che pianifica, in collaborazione con la polizia, le sedute di coordinamento in previsione delle partite. 

Lei si concentra soprattutto sulle partite casalinghe del Lugano.
Esatto. Per le gare in trasferta devo partecipare alle riunioni di coordinamento organizzati dal club ospitante e garantire la sicurezza alle persone del FC Lugano ossia staff, giocatori, altro personale e collaborare nella gestione dei propri tifosi presenti sugli spalti. Inoltre cooperare con lo stato maggiore della società locale.

Una nota campanilistica. Lei è stato prima a Bellinzona e poi a Lugano. Difficile il passaggio? 
Dal punto di vista professionale direi di no. Ho svolto la funzione di responsabile della sicurezza all’ACB dal 1999 (anno in cui è entrato in vigore il primo regolamento di sicurezza della SFL per i club di Lega Nazionale A e Lega Nazionale B) fino al, ahinoi, fallimento del 2013 e poi nelle tre stagioni seguenti sono stato incaricato dalla SFL quale delegato per ispezionare le partite. Nel 2016 sono stato contattato dal FC Lugano e molto volentieri mi sono messo a disposizione. 

Suvvia, qualche problema l’avrà avuto… 
Dal punto di vista non professionale nelle prime due stagioni, soprattutto la prima, ho avuto qualche difficoltà soprattutto con la tifoseria; sia quella granata sia quella bianconera. La prima perché presenziavo alle partite casalinghe granata ed ero “scherzosamente” indicato un po’ come il voltamarsina; la seconda perché evidentemente provenendo dall’ACB ero visto un po’ come un “intruso”. Devo però dire che alla fine le cose si sono appianate da sole. Oggi sono accettato come tifoso dei granata e come tifoso del Lugano. A dirla tutta come tifoso di tutto il calcio ticinese. Poi ci scappano sempre le battute, per altro senza fini offensivi, e direi in modo estremamente amichevole. 

Praticando la sua professione è inevitabile perdere un po’ la grinta del vero tifoso...
In effetti non sono un tifoso DOC. Per me la presenza allo stadio significa concentrazione e attenzione ai dettagli. Mi risulta perciò difficile seguire il calcio giocato… 

Torniamo
in argomento: quali sono stati i casi più eclatanti e difficili che ha dovuto gestire?
Sono quelli che ho vissuto con il Bellinzona in occasione dello spareggio contro il San Gallo per la promozione in Super League nel 2007-2008. In occasione della partita di ritorno all’Espenmoss sono rimasto assediato dai tifosi locali e non ho potuto rientrare con la squadra granata per festeggiare la promozione. Ma non solo: anche nella partita di Coppa svizzera ACB-Grasshopper abbiamo avuto dei problemi ed ho trascorso gran parte della nottata post match con alcuni facinorosi negli uffici della gendarmeria di Bellinzona. Una situazione poco invidiabile… 

Quali sono le tifoserie svizzere più pericolose? 
Direi quelle di Zurigo e Grasshopper. A più riprese hanno creato non pochi problemi a Lugano, in particolare in città. Dico città perché in effetti, fatta eccezione dell’uso di oggetti pirotecnici, all’interno dello stadio la situazione non è mai stata pesante. Resta invece molto delicata la situazione fuori dagli stadi dove gruppi di tifosi zurighesi si sono ritrovati con alcuni fans locali ed hanno fatto a botte, coinvolgendo, a volte, anche cittadini che nulla hanno a che fare con il calcio.

Come valuta la questione sicurezza in Svizzera?
 Migliorata, vuoi perché tutti gli stadi, moderni o no, hanno un sistema di video sorveglianza che permette di identificare molto spesso gli autori di comportamenti non permessi dal regolamento dello stadio e vuoi perchè le sanzioni per le persone identificate sono severe, con i divieti di accedere ad un determinato perimetro e/o accesso allo stadio che possono durare fino a tre anni.

In Ticino la sicurezza è gestita bene o si potrebbe far meglio? (vedi caso HCAP-Losanna)? 
Sull’hockey non mi pronuncio perché non conosco la tematica in tutti i suoi dettagli. È pur vero che situazioni come quella inerente a quella gara giocata alla Valascia nel 2018 non fa bene allo sport. Per il calcio comunque ritengo che in questi anni si sia fatto molto. La collaborazione fra tutti gli enti è molto professionale e garantisce dei buoni se non ottimi risultati.

Quando a Cornaredo arriva il Basilea c'è qualche timore? 
Il Basilea fino a qualche stagione fa era sicuramente il club con la tifoseria più a rischio, una tifoseria che puntualmente creava grossi problemi. Da qualche tempo, almeno per quanto riguarda gli incontri che si tengono a Cornaredo, il comportamento è notevolmente migliorato. Ci sono ancora, ma non sempre, situazioni al limite durante il corteo dalla Stazione FFS di Lugano allo stadio; ma nulla di particolarmente pericoloso; ci sono ancora grandi coreografie all’interno dello stadio con tanto di supporto pirotecnico ma di scontri fisici con la polizia e le altre forze dell’ordine non ce ne sono stati più. Questo fatto è dovuto anche al buon rapporto instaurato dal sottoscritto con il responsabile dei tifosi che funge un po’da trait d’union. Ma non solo: l’aver dato seguito alla loro richiesta di un mezzo di trasporto per i tifosi con difficoltà motorie dalla stazione allo stadio ci ha aiutato molto. Quando arrivano a Cornaredo ci portanto pure i Läckerli. 

Infine: qual è il suo suo rapporto con Angelo Renzetti? 
Direi molto buono; ho molto rispetto nei suoi confronti, lui è un bravo presidente. Le sue decisioni, anche se non sempre condivise da tutti, hanno sempre portato un risultato positivo per il Lugano.

MDD

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