Trent’anni fa cadeva il Muro di Berlino. Era il 9 novembre e questa data segna uno degli eventi più importanti della storia moderna dell’umanità: la fine della divisione del mondo fra l’Est comunista e l’Ovest e della dittatura sovietica sui paesi satelliti, DDR compresa. Il crollo di quell’orrendo simbolo innescò tutta una serie di eventi, fra i quali la riunificazione della Germania, bruscamente separata dalla costruzione del Muro nel 1961.
E fu proprio in quel periodo buio, dagli inizi degli Anni Sessanta al 1989, che nella Repubblica Democratica Tedesca (che di democratico non aveva nulla!) nacque e prosperò
E fu proprio in quel periodo buio, dagli inizi degli Anni Sessanta al 1989, che nella Repubblica Democratica Tedesca (che di democratico non aveva nulla!) nacque e prosperò
uno dei più grandi imbrogli della storia dello sport, ossia il doping di stato, propugnato, alimentato e “protetto” da grigi e implacabili funzionari della Berlino comunista e della Stasi, la famigerata polizia segreta. Secondo le statistiche ufficiali la DDR fece incetta di medaglie nelle manifestazioni olimpiche, superando quota 500, numeri impensabili per una piccola nazione come quella.
Nonostante la cancellazione di numerosi documenti compromettenti, nel 2005 fu ricostruito il meccanismo perverso di cui sopra. Grandi atleti per una grande nazione: lo slogan dei capi della DDR era stato smascherato! Peccato che a pagarne non furono gli ideatori ma gli esecutori (atleti soprattutto atlete del sistema).
Nonostante la cancellazione di numerosi documenti compromettenti, nel 2005 fu ricostruito il meccanismo perverso di cui sopra. Grandi atleti per una grande nazione: lo slogan dei capi della DDR era stato smascherato! Peccato che a pagarne non furono gli ideatori ma gli esecutori (atleti soprattutto atlete del sistema).