Svizzera, 07 novembre 2019

"Frontalieri: l’invasione continua. Unica opzione: la disdetta della libera circolazione delle persone!"

Con un comunicato trasmesso ai media la Lega dei Ticinesi prende posizione sull'aumento del numero dei frontalieri impiegati in Ticino, numero in crescita di quasi l'8% rispetto all'anno scorso per attestarsi a 67'900. Per il movimento di Via Monte Boglia la colpa di questo ennesimo aumento da attribuire alla “partitocrazia spalancatrice di frontiere”.

Viene rimarcato inoltre come il numero di frontalieri continui ad aumentare nonostante sia da tempo in vigore la preferenza indigena light, ossia l'applicazione dell'iniziativa contro l'immigrazione di massa, iniziativa che aveva come obiettivo di limitare l'immigrazione e il frontalierato. Secondo la Lega, questo aumento è la dimostrazione che la preferenza indigena light non funziona. L'unica opzione sarebbe quindi la disdetta della libera circolazione delle persone, libera circolazione su cui i cittadini svizzeri si dovranno esprimere nel 2020 in occasione del voto sull'iniziativa “Per un'immigrazione moderata”.

Di seguito il comunicato stampa integrale:

Come da copione, ecco che viene annunciato l’ennesimo record di frontalieri in Ticino. Ormai siamo a quota 68mila. Presto arriveremo a 70 mila. Ringraziamo la partitocrazia spalancatrice di frontiere! Qualcuno ha ancora il coraggio di dire che non è invasione? Si attende di sapere quanti sono i nuovi frontalieri nel settore terziario, dove, come noto, non cè alcuna carenza di manodopera ticinese. Scommettiamo che sono la grande maggioranza
dei nuovi permessi G? E intanto quasi i due terzi dei disoccupati ticinesi provengono proprio dal settore terziario! E questo scempio avviene con la preferenza indigena light in vigore. A dimostrazione che questa preferenza indigena light, voluta dal triciclo PLT-PPD-PSS per rottamare la preferenza indigena vera votata dal popolo, è un autentico bidone. Del tutto inutile! Una scandalosa presa in giro! Il bello è che proprio nei giorni scorsi i soliti burocrati della SECO se ne sono usciti con l'ennesimo rapporto farlocco secondo cui la preferenza indigena light (obbligo di annuncio dei posti vacanti agli URC) funzionerebbe a meraviglia. Ogni commento al proposito a questo punto è superfluo!

Come se non bastasse, nel dibattito di settembre in Consiglio nazionale sulliniziativa di limitazione (disdetta della devastante libera circolazione delle persone) gli esponenti della partitocrazia cameriera dell'UE, ticinesi compresi, a partire dall'aspirante Consigliere agli Stati radicale Giovanni Merlini, sono saliti al pulpito a raccontare che la preferenza indigena è in vigore e che le problematiche sono attenuate! Come no, ecco la prova di quanto le problematiche siano attenuate! Appare sempre più evidente che, se si vuole salvare il mercato del lavoro ticinese, l’unica opzione è la disdetta della libera circolazione delle persone, come ha sempre sostenuto la Lega dei Ticinesi. Su tale iniziativa popolare i cittadini saranno chiamati ad esprimersi nella primavera del 2020.

Lega dei Ticinesi

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