La sedia della presunta vittima di uno stupro è rimasta vuota mercoledì al tribunale di Friborgo: la giovane 19enne si è tolta la vita, saltando da un ponte, tredici giorni dopo aver raccontato alla polizia ciò che le era successo nel febbraio 2018.
Tuttavia, stando all'uomo accusato, un afghano di 29 anni, sarebbe stata lei che aveva insistito per fare l'amore, pagato i preservativi e deciso il luogo in cui incontrarsi. Non ci sarebbe stata quindi nessuna violenza o coercizione da parte sua. Inoltre, secondo il suo avvocato, Philippe Maridor, che ha chiesto l'assoluzione per il suo cliente, "non c'era stata violenza" e la vittima "poteva andarsene o difendersi".
L'accusa e il pubblico ministero, Yvonne Gendre, hanno fatto affidamento su degli SMS per inchiodare il 29enne: "Hai iniziato. Ti avevo detto di smettere. Ti ho detto di no" aveva scritto la giovane. Messaggi ai quali l'imputato ha risposto: "Ma io ti amo".
I due si erano incontrati di nuovo