Svizzera, 29 ottobre 2019

Lavoro, "a 45 anni si è già esclusi!"

*Dal Mattino della Domenica. Di Lorenzo Quadri

Toh, ma chi l’avrebbe mai detto! Secondo l’ultimo rapporto dellTniziativa delle città svizzere per la politica sociale, la gente si ritrova in assistenza sempre prima. Già a 45 anni si viene tagliati fuori dal mercato del lavoro. Il rischio di finire a carico dell’aiuto sociale nelle persone tra i 46 ed i 55 anni è infatti passato dal 4.9% al 5.7% negli ultimi 10 anni.

E, se questo è il trend nazionale, figuriamoci quello ticinese. Nel nostro sfigatissimo Cantone, ogni rilevamento dell’assistenza segna un nuovo record. Naturalmente l’iniziativa delle città svizzere - quasi tutte con maggioranze di Sinistra — si guarda bene dal citare il motivo del degrado occupazionale: ovvero l’immigrazione scriteriata, ed in particolare la devastante libera circolazione delle persone! Da un lato, come ben sappiamo, a seguito dell’invasione di frontalieri, sempre più ticinesi finiscono in disoccupazione ed in assistenza. Dall’altro, grazie all’immigrazione scriteriata, non arrivano affatto gli immigrati di cui l’economia necessita.

Queste sono balle di fra’ Luca. Gli stranieri necessari all’economia non avevano certo bisogno della devastante libera circolazione senza limiti: arrivavano già prima! La libera circolazione delle persone, voluta e difesa ad oltranza dal triciclo PLR-PPD-P$$, ha invece spalancato le porte proprio a quegli immigrati di cui l’economia NON ha bisogno. Del resto l’ha detto chiaro e tondo anche
l’ex vicepresidente della Banca nazionale svizzera Jean-Claude Danthine: la libera circolazione non è necessaria alla crescita economica, è solo una paturnia ideologica. Ed infatti, ma tu guarda i casi della vita, gli immigrati UE che si trasferiscono nel nostro Paese, come pure i frontalieri, sono in media meno fornati degli svizzeri.

Per cui, o soppiantano gli “indigeni” nei lavori meno specializzati, oppure vanno ad ingrossare le fila della disoccupazione e dell’assistenza, svuotando le casse del nostro stato sociale. Ricordiamo agli spalancatori di frontiere multikulti che gli stranieri UE attingono dall’assicurazione contro la disoccupazione elvetica più di quanto non vi versino! Se poi, come assai probabile, i balivi UE imporranno ai loro camerieri del Consiglio federale (i quali prontamente si abbasseranno le braghe ad altezza caviglia) la nuova regola secondo cui a pagare la disoccupazione dei frontalieri deve essere lo Stato dove questi lavoravano e non più quello di residenza, è chiaro che sarà assalto alla diligenza rossocrociata!

Senza contare che il triciclo PLR-PPD-P$$ alle Camere federali, a seguito dell’onda (orda) verde, correrà a sottoscrivere lo sconcio accordo quadro, che porterà con sé la direttiva UE sulla cittadinanza. Per salvare lo stato sociale svizzero, ed anche la nostra pace sociale, c’è una sola via: nella primavera 2020 votare Sì all’iniziativa contro la devastante libera circolazione delle persone!

*Edizione del 27 ottobre 2019

Guarda anche 

Denner introduce dei mega-robot per fare le pulizie

Denner sta attualmente testando l'utilizzo di robot di pulizia in quattro dei suoi negozi. Le macchine dovrebbero occuparsi di “attività di pulizia pi&ug...
05.05.2024
Svizzera

Karin Keller-Sutter vuole tagliare sussidi per miliardi di franchi

Le attività che vivono di sussidi federali rischiano di avere grosse difficoltà negli anni a venire. La Consigliere federale Karin Keller-Sutter vuole infat...
05.05.2024
Svizzera

“La Conferenza sull'Ucraina mostrerà l'impotenza dell'Occidente, grazie Svizzera!”

Il 10 aprile scorso il Consiglio federale ha annunciato che il 15 e 16 giugno si terrà a Bürgenstock la conferenza di pace sulla guerra in Ucraina. Per l'...
04.05.2024
Svizzera

Tre impiegati della Posta licenziati per aver fatto esplodere una bottiglia di coca-cola

Tre dipendenti della Posta, impiegati nella sede vallesana di Vètroz, sono stati licenziati per un motivo davvero singolare, se non anche molto severo. “Davv...
03.05.2024
Svizzera

Informativa sulla Privacy

Utilizziamo i cookie perché il sito funzioni correttamente e per fornirti continuamente la migliore esperienza di navigazione possibile, nonché per eseguire analisi sull'utilizzo del nostro sito web.

Ti invitiamo a leggere la nostra Informativa sulla privacy .

Cliccando su - Accetto - confermi che sei d'accordo con la nostra Informativa sulla privacy e sull'utilizzo di cookies nel sito.

Accetto
Rifiuto