Sport, 27 ottobre 2019

Balotelli la combina subito grossa: “Ha preso a calci la mia macchina fotografica”

Un fotografo presente a bordo campo durante Genoa-Brescia lo accusa: “Ci vuole rispetto per chi lavora”

GENOVA – Da poco tornato a disposizione di Eugenio Corini, subito al centro di qualche discussione in campo e fuori, e subito pronto a mettersi in mostra per la prima “balotellata”: Mario Balotelli torna a far parlare di sé. E non in positivo. L’attaccante del Brescia, sostituito ieri sera durante Genoa-Brescia, dopo una prestazione non entusiasmante, è finito nei guai per aver distrutto la macchina fotografica di un fotografo da sempre vicino al Grifone.

Massimo Lovati attraverso un lungo post sui social lo accusa di averla presa a calci in un momento di rabbia dopo la sua sostituzione, colpendola e facendola voltare per alcuni metri.

“Io con la mia fotocamera Canon con l’obiettivo Canon 8/15 mm che anche stasera ho posizionato su un piccolo trepiede e remotata con cavo da 35 metri dietro la porta sotto la gradinata sud allo stadio Ferraris di Genova per documentare da dietro la porta azioni durante la partita Genoa-Brescia. Il signor Balotelli quando è stato
richiamato in panchina la ha usata come fosse un pallone e l’ha calciata contro i rotors della pubblicità. Mi ha subito chiamato il raccattapalle che aveva assistito alla scena raccontandomi l’accaduto. Ho constatato che la fotocamera e il booster erano vistosamente danneggiati (la cassa della fotocamera spaccata) e la fotocamera non funzionava piu. Bella impresa prendersela con un oggetto di lavoro!! Non ho parole e volutamente non faccio commenti. Ho comunque parlato a fine partita con il Dott. Piovani Direttore del Brescia calcio e gli ho mostrato la fotocamera danneggiata e l'obiettivo: gli ho detto che settimana prossima avrei portato il tutto da Camera Service Milano, centro autorizzato Canon, per verificare i danni e quantificare il costo della eventuale riparazione o sostituzione, sia per la fotocamera, sia per il booster e l’obiettivo. Questi sono strumenti delicatissimi che non devono essere presi a calci. Avvilito comunque è dire poco: rispetto, ci vuole rispetto per persone che lavorano e per i loro strumenti!!!”.

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