Sport, 20 agosto 2019
Riconoscimento facciale negli stadi: la Svizzera ha detto “no” a Gobbi, ma in Inghilterra c’è chi ci pensa
Il Manchester City sta pensando di utilizzare questa tecnologia per accelerare l’entrata dei propri tifosi allo stadio, ma si è subito alzato un polverone
MANCHESTER (Gbr) – Poco più di un mese fa, in Svizzera, l’obbligo del riconoscimento facciale per gli stadi di disco su ghiaccio è stato bocciato. Un’idea proposta da Norman Gobbi che non era stata vista di buon grado non solo dai tifosi, ma anche dalle società hockeistiche ticinesi e dalla Lega stessa che per combattere il problema dell’hooliganismo ha deciso di appontare misure diverse ed uguali per ogni club.
L’idea però è stata presa in considerazione dal Manchester City per poter evitare i biglietti cartacei con l’intenzione di evitare le code all’ingresso dello stadio. A paventare l’idea è stato il “Sunday Times” e nonostante un insider del club abbia subito smentito la questione al “Guardian”,

definendo il progetto prematuro, aggiungendo che però il club è favorevole a esplorare nuove tecnologie in favore dei tifosi, diverse associazioni per la difesa dei diritti civili si sono schierate contro il progetto.
La tecnologia dovrebbe poter identificare le persone che camminano a velocità normale, quindi i tifosi che accedono all’Etihad (previa registrazione di un selfie dal loro telefono) non dovranno rallentare per mostrare il biglietto: semplicemente camminando una luce indicherà se il tifoso è in possesso del ticket (luce verde) o meno (luce gialla).
Questa ovviamente resta una bozza, un’idea, un progetto ma in ogni caso tutto questo potrebbe anche aiutare alla lotta contro l’hooliganismo.