Svizzera, 04 agosto 2019
Espulso dopo aver ricevuto 200'000 franchi dall'assistenza e con molteplici condanne, "non si è integrato"
Il tribunale amministrativo di Berna ha confermato l'espulsione di un camerunese, residente in Svizzera da 10 anni. I giudici confermano così la decisione delle autorità bernesi, che hanno ritenuto che la sua integrazione sia stata un fallimento.
In una sentenza pubblicata venerdì, il tribunale amministrativo di Berna ha dato ragione alla Direzione della polizia e degli affari militari del governo, che aveva ordinato all'uomo di lasciare la Svizzera.
In passato il camerunense era stato condannato più volte per reati penali ed è fortemente indebitato. Negli scorsi anni ha ricevuto oltre 200'000 franchi dall'assistenza fino all'agosto 2018. I giudici hanno ritenuto che l'interesse pubblico

per la sicurezza e l'ordine era maggiore dell'interesse privato dell'uomo di rimanere in Svizzera.
L'uomo ha una compagna con cui non vive più insieme da un anno e con cui non ha figli e un matrimonio non è imminente, hanno sottolineato i giudici. Nel suo paese d'origine, inoltre, l'uomo ha una famiglia, parla la lingua locale e ha trascorso "i periodi formativi della sua infanzia" in questo paese. Inoltre, la situazione generale in Camerun, almeno nell'area di provenienza dell'uomo, non rende rischioso il ritorno nel paese.
L'uomo soffre anche di stress post-traumatico diagnosticato da uno psichiatra ma i giudici hanno ritenuto che possa essere seguito in Camerun.