Mondo, 15 luglio 2019

Trump attacca esponenti democratici con origini straniere, "tornate nei vostri paesi che hanno bisogno di voi"

Il presidente americano Donald Trump ha pubblicato domenica alcuni tweet riguardanti un gruppo di parlamentari democratiche con origini straniere. “Prima di criticare le politiche portate avanti negli Usa tornino nei posti corrotti e infestati dal crimine da cui sono venute” ha tuonato Trump riferendosi senza dubbio, ma evitando di nominarle, a Alexandra Ocasio-Cortez (di origini portoricane), Ilhan Omar (figlia di rifugiati somali), Rashida Tlaib (di origini palestinesi) e l’afroamericana Ayanna Pressley.

Per il presidente Usa le parlamentari dovrebbero provare a tornare nei Paesi di origine 
“i cui governi sono una totale catastrofe, il peggio che esiste al mondo”, al posto di stigmatizzare “la più grande e potente nazione sulla terra”.

Le quattro fanno parte dell'ala più a sinistra del partito democratico, e vengono chiamate "Justice democrats" o anche Gang of four. Dalle scorse elezioni americane, in cui sono state elette, le quattro, in particolare Alexandra Ocasio-Cortez (che viene spesso chiamata con l'acronimo AOC) e Ilhan Omar, hanno dominato lo spazio mediatico con dichiarazioni e apparizioni controverse, scatenando una polemica dietro l'altra. Le quattro sono accusate da più parti di essere anti-americane, criticando non solo il presidente e il partito repubblicano ma il paese stesso e la sua storia e allo stesso tempo di preoccuparsi più dei migranti e degli stranieri che dei cittadini americani. Omar in particolare è
finita nell'occhio del ciclone con dichiarazioni allucinanti, per esempio riducendo gli attentati del 11 settembre 2001 a un evento in cui "qualcuno fece qualcosa".
Un'altra volta dichiarò che "gli USA non sarà un paese di bianchi".

Il comportamento estremista delle quattro è perfino diventato indigesto per lo stesso partito democratico, che a un anno dalle presidenziali, si preoccupa di ritrovare l'elettorato moderato e centrista che alle ultime elezioni ha votato per Trump. Inoltre le quattro, sebbene godano di una copertura mediatica e di un seguito "virtuale" immenso, hanno una limitatissima influenza politica. Ed è quindi nata una sorta di guerra più o meno sotteranea nel partito democratico tra le quattro estremiste e il resto del partito, che cerca di moderarne l'azione per non danneggiare troppo le possibilità dei democratici di vincere le presidenziali.

Trump con i suoi tweet, oltre a mobilitare il suo elettorato che più di tutti detesta il comportamento anti-americano di queste esponenti democratiche, in questo modo mette il dito nella piaga proprio mentre le divisioni all'interno del partito di Nancy Pelosi sono all'apice. Trump è cosciente che il miglior modo di assicurarsi la sua rielezione è di dare la maggiore visibilità possibile alle quattro esponenti, che con le loro dichiarazioni continueranno a mobilitare il suo elettorato e alienare i moderati e centristi, indispensabili per accedere alla Casa Bianca, dal partito democratico.

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