BRUXELLES - Qualcosa di folle è accaduto nei corridoi del Parlamento europeo. “Sono stato espulso oggi per un motivo, ed è che ho fatto un viaggio a Mosca” – così Fernand Kartheiser, eurodeputato del Lussemburgo, ha denunciato la propria estromissione dal gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei (ECR). “Io ero un membro, non indipendente, e quindi ho dovuto pagare il prezzo per cercare di fare un’apertura diplomatica con i russi”, ha spiegato. La sua colpa? Essersi recato in Russia come gesto di distensione, nella convinzione che il dialogo resti necessario.
“Sono un diplomatico di carriera, e ho molta esperienza in questo. E penso che sia sbagliato che noi, come Unione Europea, non parliamo con i russi”, ha dichiarato Kartheiser. “Gli americani parlano con i russi. Persino gli ucraini ora parlano con i russi perché ci sono negoziati di pace. Ma l’UE ha una posizione molto ostinata: dice che non dobbiamo parlare con i russi. Perché? È un criminale di guerra? Io penso che sia totalmente sbagliato”. Una posizione isolata, ma che apre interrogativi pesanti sul pluralismo interno al Parlamento europeo.
Fonte: intervista di Fidias Panayiotou a Martine Kartheiser, giugno 2025.