Non l'ultimo, perchè, oltre al Cantone della città di Calvino, anche in Ticino non è mai stata abolita questa rendita. A riprendere la questione è stato il giornalista Marco Bazzi sul portale “LiberaTV”, in un articolo in cui critica la pratica come un “privilegio antistorico all'italiana che ha resistito perfino alle varie epoche di austerity e di tagli alla spesa cantonale da lacrime e sangue”.
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Secondo Bazzi non vi è alcun motivo per non abolire questo vitalizio tanto più che il Canton Ticino, come riporta ‘SonntagsZeitung’, con i suoi oltre 4 milioni versati stacca nettamente gli altri cantoni in cui è ancora in vigore la pratica, ossia Vaud (2,5 milioni), Ginevra (2,27), Friburgo (2,16), Neuchâtel (2), Argovia (1,97).
Ancora più impressionante il confronto con la Confederazione. Sempre secondo il 'SonntagsZeitungs”, i ticinesi versano ogni anno agli ex consiglieri di Stato poco meno di quanto la Confederazione versa a 17 ex consiglieri federali, quattro ex cancellieri e due vedove (4,4 milioni).
Una rendita che, secondo Bazzi, andrebbe quindi abolita anche perchè la motivazione per mantenerla, ossia che senza un vitalizio sarebbe più difficile trovare candidati validi per il Consiglio di Stato, sarebbe “poco credibile” in quanto di Consiglieri di Stato non rieletti e rimasti involontariamente in disoccupazione praticamente non v'è ne sono stati in Canton Ticino.
Ancora più impressionante il confronto con la Confederazione. Sempre secondo il 'SonntagsZeitungs”, i ticinesi versano ogni anno agli ex consiglieri di Stato poco meno di quanto la Confederazione versa a 17 ex consiglieri federali, quattro ex cancellieri e due vedove (4,4 milioni).
Una rendita che, secondo Bazzi, andrebbe quindi abolita anche perchè la motivazione per mantenerla, ossia che senza un vitalizio sarebbe più difficile trovare candidati validi per il Consiglio di Stato, sarebbe “poco credibile” in quanto di Consiglieri di Stato non rieletti e rimasti involontariamente in disoccupazione praticamente non v'è ne sono stati in Canton Ticino.
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