Ticino, 24 maggio 2019

"A causa dei socialisti niente AVS complementare per le fasce più deboli"

Architetto di professione, Bruno Buzzini è attivo in politica nella Lega dei Ticinesi da quasi trent'anni. Eletto in Consiglio comunale a Locarno nel 1994, Buzzini è municipale della città sul Verbano dal 2015, a capo del dicastero Ambiente e Territorio, e con il tempo è diventato uno se non il punto di riferimento del movimento di via Monte Boglia nel locarnese. Ma che cosa ha avvicinato Buzzini alla politica? E che cosa bolle in pentola a Locarno in questo periodo? Sta funzionando la tassa sul sacco introdotta quest'anno? Gli abbiamo posto queste, e altre, domande, domande a cui Buzzini ha provato a darci risposta.

Bruno Buzzini e la politica. Ci può raccontare come è nata la sua passione per l'attività politica?

Mi sono interessato di politica quando è nato il movimento della Lega dei Ticinesi. La scelta di aderire al movimento è maturata liberamente, senza condizionamenti legati a logiche di famiglia o di opportunità di lavoro, cosa che purtroppo ancora accade. La passione è nata subito dopo, poi cresciuta nel corso del tempo durante la mia lunga attività in Consiglio comunale.

Lei è stato Consigliere comunale a Locarno dal 1994 ed è attualmente Municipale, a capo del dicastero Ambiente e Territorio, dal 2015. Qual è il suo risultato più importante ottenuto in tutti questi anni?

Per anni mi sono impegnato per dare più voce alla gente tramite la creazione di nuove Associazioni di quartiere, una sorta di “Consigli di quartiere” con funzione consultiva in grado di raccogliere le necessità della cittadinanza. Allora si trattava di definire una nuova forma di comunicazione e partecipazione diretta tra la popolazione e l’autorità politica. Credo che l’obiettivo sia stato raggiunto: le Pro e Associazioni di quartiere hanno un ruolo più attivo e sono un punto di riferimento nel panorama politico comunale.

Che cosa invece l'ha delusa di più?

La più grande delusione, forse perché la prima. Ricordo quando presentai un emendamento per mantenere l’AVS complementare comunale a favore delle famiglie sotto una determinata soglia di reddito: bocciata perché il gruppo socialista non l’aveva sostenuta.

Quali sono le priorità del suo dicastero in questo periodo?

Direi la riorganizzazione e l’ottimizzazione dei Servizi pubblici e del Servizio manutenzione parchi e giardini attraverso il progetto “Organizzazione 2020” della Divisione logistica e territorio. Per i Servizi pubblici si tratta di migliorare la gestione di raccolta rifiuti e potenziare i vari centri introducendo anche la possibilità di separare l’umido e la plastica, mentre per il servizio manutenzione parchi e giardini è in corso il progetto di digitalizzazione e gestione informatizzata del verde urbano che permetterà di definire in modo ancora più accurato il programma e le priorità d’intervento. E non da ultimo, un progetto che mi sta a cuore: la sistemazione
degli spazi pubblici del centro urbano attraverso un concorso d’architettura.

In generale, è soddisfatto del lavoro svolto dal Municipio di Locarno questo quadriennio?

Senz’altro soddisfatto. Credo che il Municipio di Locarno abbia dimostrato finora determinazione e progettualità. Il clima è buono, vige il rispetto reciproco, anche durante le discussioni animate, dove non sempre sono condivise le idee di uno o dell’altro. Comunque, per riprendere un recente slogan elettorale, c’è da fare!

Negli ultimi mesi sono emerse diverse proposte per migliorare la vivibilità e l'attrattività di Locarno. Pensiamo in particolare alle passerelle che dovrebbero collegare Piazza Grande alla Città Vecchia e quella di un Ponte levatoio che colleghi il Rivellino al Palacinema.
Ci può spiegare brevemente in cosa consistono e cosa ne pensa?


Lo studio di fattibilità, commissionato dal Municipio, propone la realizzazione di una scala mobile ai margini di un grande giardino terrazzato che i proprietari intendono riqualificare. Il collegamento pedonale non sarebbe quindi solo di pubblica utilità, ma permetterebbe di scoprire e valorizzare una parte del centro storico. Il ponte levatoio, invece, è proposto dall’arch. Mario Botta, e rievoca il costruito di un tempo. Un grande progetto, oserei dire un gesto forte, che unisce Palacinema – Rivellino – musei civici del Castello Visconteo e Casorella, creando di fatto un vero polo culturale locarnese.

Dall'inizio di quest'anno è in vigore la tassa sul sacco. C'erano state delle polemiche sulla resistenza dei sacchi, che per diversi cittadini si rompevano troppo facilmente. Condivide o respinge le critiche?

Condivido le critiche. In effetti, i sacchi ufficiali sono meno resistenti rispetto a quelli che si utilizzavano prima. Ci stiamo adoperando per migliorare la qualità dei sacchi.

Più in generale, il nuovo sacco comunale ha portato cambiamenti nella gestione dei rifiuti? o non è cambiato nulla?

Il primo bilancio è certamente positivo. Abbiamo eliminato il turismo del sacco, ridotto il quantitativo dei rifiuti di oltre il 25% e ottimizzato i giri di raccolta grazie ad un sistema che permette di rilevare in automatico il grado di riempimento dei contenitori interrati. Con uno specifico programma informatico stiamo valutando un percorso ideale degli automezzi per ridurre tempi e costi.

Dal suo punto di vista, come sta la città di Locarno attualmente? Quali sono gli aspetti più critici e quale invece sono i suoi di punti di forza?

Locarno sta diventando sempre più luogo di eventi, un bacino di attività culturali e di svago. Aumentano le richieste di occupazione di strutture e spazi pubblici per concerti, manifestazioni, esposizioni, conferenze, e non solo. La riqualifica degli spazi del centro urbano e il potenziamento di strutture sono quindi un passo obbligato.

KC

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