Sport, 17 maggio 2019

A lezione da Gerndt: il Lugano, salvo, a 180’ da un sogno chiamato Europa

Due punizioni nelle ultime tre partite da parte dell’attaccante svedese hanno regalato 6 punti fondamentali ai bianconeri che da terzi in classifica ora sognano in grande

LUGANO – Dobbiamo fare mea culpa e chiedere scusa un po’ a tutti ad Angelo Renzetti. Ebbene sì, perché un po’ tutti quando il presidente del Lugano ha detto per la prima volta che la sua “creatura” era da quarto posto… abbiamo sorriso o, quantomeno, gli abbiamo creduto poco. E invece, in questo momento, dopo la vittoria contro il San Gallo, a due partite dalla fine del campionato, il suo Lugano non è semplicemente in zona europea, ma addirittura in terza posizione. Una posizione che, Basilea permettendo, varrebbe l’ingresso alla fase a gironi della prossima Europa League! Incredibile.

Ma questo Lugano, che di occasioni per blindare la terza la posizione ne ha già sprecate diverse, deve procedere passo dopo passo, anche se è innegabile che sprecare il vantaggio sulle dirette inseguitrici, affrontando le ultime della classe – Xamax a Neuchâtel e il GC in casa – sarebbe uno spreco enorme. Uno spreco per una squadra che non solo fa punti, che non solo è terza in classifica, ma che fa e crea gioco come una squadra importante… magari non lo
concretizza – in effetti gli ultimi due gol, pesanti e fondamentali, portano la firma di Gerndt direttamente da calcio piazzato – ma mostra ogni volta un’idea precisa di calcio. I gol, così, prima o poi arriveranno.

Terzo posto dietro alle corazzate YB e Basilea. È vero che il campionato svizzero è di per sé strano e quest’anno la classifica dalla terza posizione alla nona è cortissima, ma non possiamo negare che ciò che sta facendo la truppa di Celestini è davvero impressionante. Con 180’ di anticipo la salvezza è assicurata e restano due partite per acciuffare quel sogno che rappresenterebbe non solo un traguardo per questo gruppo, ma anche un punto di partenza per il futuro prossimo.

Un futuro tutto da scrivere sia in sede di mercato, che in sede societaria. Renzetti conferma che a fine campionato cederà, ma siamo davvero sicuri che in caso di Europa League – e con i soldi derivanti dalla cessione di Junior – il presidente non vorrà godersi in prima persona quel cammino europeo che l’anno scorso terminò con qualche rammarico?

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