“Come se il problema della RSI fosse uno show stupidello (che non ho visto), mentre invece la propaganda politica di parte spacciata per “informazione” va bene. Ah già, ma trattandosi di propaganda di sinistra, pro UE, pro-immigrazione e pro-populismo climatico, ovvio che i compagni non abbiano nulla da obiettare, anzi...”. E ancora: “Che poi a lamentarsi per il sessismo della trasmissione siano proprio quelli e quelle che stendono il tappeto rosso agli islamisti (perché "devono entrare tutti", perché "non bisogna discriminare", ed avanti con le amenità...) e quindi al diffondersi di un'incultura sessista e misogina - oltre che antisemita, cristianofoba, omofoba, ecc - è davvero il massimo”.
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“I benpensanti signori – continua Quadri – e le benpensanti signore s'indignano per le ragazze in tutina e le bacchette per indicare le parti anatomiche; grazie alla loro politica spalancatrice di frontiere e multikulti, tra un po' le donne non potranno più indossare né tutine né minigonne, ma solo palandrane. A Parigi un autista di bus islamista ha impedito a due ragazze in minigonna di salire. Ma naturalmente al proposito i sedicenti paladini dei diritti e delle libertà delle donne non hanno nulla da dire”. Il post Facebook di Quadri conclude con una nota: “Come se non bastasse, una deputata verde ha pure gratificato il conduttore Casolini della qualifica di “viscido leccaculo”.
Fosse stato un politico leghista a definire in modo analogo uno dei vari giornalai rossi che hanno colonizzato la TV di Stato, e che rispondono assai meglio a tale descrizione rispetto al povero Casolini, non osiamo immaginare la cagnara che i sinistrati della “correttezza nel confronto” avrebbero scatenato”.
Fosse stato un politico leghista a definire in modo analogo uno dei vari giornalai rossi che hanno colonizzato la TV di Stato, e che rispondono assai meglio a tale descrizione rispetto al povero Casolini, non osiamo immaginare la cagnara che i sinistrati della “correttezza nel confronto” avrebbero scatenato”.
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