Sport, 08 aprile 2019

Kapanen, il nuovo che avanza. Che Lugano possiamo aspettarci?

L’head coach si è presentato oggi e ha fissato obiettivi e necessità. Il suo hockey potrebbe adattarsi in maniera importante al campionato elvetivo

LUGANO – L’ultima immagine di Sami Kapanen in Svizzera era datata 31 dicembre 2018: col suo KalPa Kuopio, infatti, il neo allenatore del Lugano aveva trionfato alla Coppa Spengler battendo in finale il Team Canada per 2-1 ai rigori e mostrando un bel gioco, anche grazie ad alcune individualità di altissimo livello, su tutto l’arco del torneo.

Oggi l’abbiamo rivisto in Svizzera, questa volta in Ticino, indossando per la prima volta la tenuta del suo nuovo Lugano. Non sarà una missione facile quella che attende l’ex NHLers, che dovrà provare a riportare in auge una squadra che nell’ultimo campionato ha completamente fallito i suoi obiettivi, ridando un gioco e alcuni schemi tattici completamente nuovi.

A proposito di gioco e di tattica, Kapanen ha già messo in chiaro le cose. Dinamismo, velocità,
gioco fisico e condizione fisica ottimale. Insomma un mix tra il Lugano canadese visto negli ultimi anni e quelle verticalizzazioni che spesso hanno fatto le fortune negli anni passati di allenatori come Del Curto dalle parti di Davos.

Idee che, se confermate anche sul ghiaccio, potrebbero davvero risultare vincenti e decisive in un campionato fisico, lottato, ma estremamente eclettico e veloce come quello elvetico.

Certo, Kapanen dovrà fare i conti con le partenze di Hofmann e di Merzlikins in primis, dovrà mettere nelle condizioni migliori i futuri bianconeri Suri, Lammer e Zangger – in attesa dell’ufficialità di Zurkirchen – e dovrà essere bravo a mettere nelle mani di Klasen il futuro di questa squadra, ma la sua esperienza dentro e fuori dal ghiaccio potrebbero rendergli meno complicato questo lavoro.

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