Sport, 05 aprile 2019

05.04.99-05.04.19: 20 anni fa il Lugano si prendeva la Valascia, il Ticino e la Svizzera

Ricorre oggi il ventennale di gara-5 della fantastica finale tutta ticinese che vide i bianconeri superare l’Ambrì imponendosi per la terza volte su tre in Leventina, conquistando il titolo

LUGANO/AMBRÌ – Sia i tifosi del Lugano che quelli dell’Ambrì – i bianconeri ci hanno fatto su anche un coro da cantare ad ogni derby – difficilmente dimenticheranno questa data: 5 aprile ’99. Oggi ricorre il ventennale (sportivamente parlando… una vita!) di gara-5 della gloriosa finale dei playoff tutta a tinte ticinese, quella partita disputata alla Valascia che regalò il titolo ai ragazzi del compianto Jim Koleff.

Quella squadra riuscì a riportare alla Resega un titolo che mancava dal campionato 89/90 e che riuscì a risollevarsi dalla deludente eliminazione subita l’anno prima nei quarti di finale dal Davos. Quella squadra venne puntellata e rinforzata in maniera sapiente, con l’arrivo di un giovane e determinante Cristobal Huet – le sue parate nei playoff divennero fondamentali – con quelli di Gaëtan Voisard, di Régis Fuchs, di Igor Fedulov, di Minsko Antisin e di quel Gaetano Orlando vero e proprio uomo faro di quella squadra che ebbe il suo apice, la sua chiave di svolta in gara-3, rimontando nel terzo periodo uno 0-2 alla Valascia, per poi imporsi per 3-2 all’overtime.

La maglia bianconera quell’anno era difesa con onore anche da Patrick Fischer, Mark Astley, Jean-Jacques Aeschlimann, Gian-Marco
Crameri e dal vichingo Peter Andersson, vero capitano fuori e dentro il ghiaccio.

Il Lugano ebbe il merito di battere, dopo aver eliminato il Davos e lo Zugo, proprio quell’Ambrì che era il favorito numero 1 per la vittoria finale, visti i record stabiliti in regular season e le giocate mostrate da Petrov e compagni che però arrivarono troppo spompi e spremuti all’atto conclusivo. I bianconeri invece furono inarrestabili, e neanche la sconfitta subita in gara-2 alla Resega, riuscì a cambiare gli equilibri, perché imponendosi per 3-2 all’overtime in gara-3 alla Valascia, i ragazzi di Koleff tramortirono quelli di Huras, lanciandosi verso l’apoteosi finale. Pazzesca fu anche la statistica che vide il Lugano imporsi per 3 volte su 3 alla Valascia, pista fin lì praticamente inespugnabile su tutto l’arco dell’anno.

La gioia di Fuchs inginocchiato davanti alla porta vuota sotto la Curva Sud della Valascia, col disco in gabbia, l’invasione di pista dei tifosi bianconeri che erano riusciti a procurarsi il biglietto, la coppa alzata sotto le volte della Valascia da Naeser e compagni fanno da cornice a un momento storico dell’hockey svizzero e ticinese che bloccò per giorni interi un Cantone che vibrava a ogni check e a ogni rete.

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