Per il Regno Unito oggi doveva essere il giorno dell'uscita dall'Unione europea e invece è il giorno dell'impasse. Dopo che UE e Regno Unito si erano accordati su una proroga fino al 12 aprile, per dare tempo al Parlamento di approvare l'accordo negoziato tra le due parti, il Parlamento britannico ha invece nuovamente respinto il "Withdrawal aggrement", che doveva regolare i rapporti futuri tra un Regno Unito fuori dall'UE e Bruxelles..
Westminster ha bocciato il piano May per la terza volta con 286 deputati favorevoli e 344 contrari. A votare no, sono stati 34 ribelli conservatori che hanno votato contro l'accordo insieme a 234 laburisti, 34 nazionalisti scozzesi, gli unionisti nordirlandesi, gli indipendenti e i gallesi del Plaid Cymru.
May: "Serie implicazioni"
La bocciatura da parte del parlamento di Londra rappresenta l'ennesimo colpo alla già fragile tenuta del governo May. Subito dopo il voto della Camera dei Comuni, il primo ministro ha detto di provare "profondo dispiacere" per la decisione con cui il Parlamento ha respinto di nuovo l'accordo di divorzio dall'Unione europea. E per la premier, ora vi saranno implicazioni "serie". La premier si è poi detta "quasi certa" che ora la Gran Bretagna dovrà partecipare alle elezioni europee. May ha poi continuato dicendo che bisognerà trovare "una strada alternativa". Jeremy Corbyn, leader dell'opposizione laburista, ha ribadito la sua richiesta di dimissioni nei confronti della leader Tory e ha chiesto nuovasmente di indire elezioni anticipate e ha affermato: "La Camera è stata chiara, questo accordo deve cambiare".
Steve Baker, vice presidente dell'European Research