Sport, 15 marzo 2019

Fuchs “ammazza” Ambrì: applausi per i leventinesi, ma così fa male. I voti di gara-3

Ennesima sconfitta di misura per i biancoblù che si ritrovano sotto per 0-3 nella serie, nonostante il ritorno alla rete di Zwerger, ma Hiller è sempre di più un fattore

BIENNE – 7 sconfitte in 7 partite stagionali contro il Bienne. Le statistiche vanno aggiornate, ma se in regular season il divario tra Seelanders e leventinesi era davvero ampio, in questi playoff se il risultato fosse diverso… nessuno potrebbe dire nulla. Invece, ancora una volta, l’Ambrì torna a casa con le pive nel sacco, ferito dal grande ex Jason Fuchs e fermato da un Hiller davvero determinante.

Jannik Fischer, una piacevole sorpresa. Voto: 4 ½. Ebbene sì, partiamo da lui. Perché se Dominik Kubalik ancora non è riuscito a fare breccia alla Tissot Arena, il difensore ancora una volta, oltre a fornire una prestazione solida e quadrata, è riuscito ancora una volta a bucare Hiller, salendo a quota 2 reti nei playoff. E per uno che in regular season non aveva mai segnato, non è certo poco…

Dominic Zwerger, finalmente il gol. Voto: 4. Se non ci fosse Hiller (ne parliamo dopo), forse il numero 16 avrebbe potuto chiudere la serata di ieri con più di una rete siglata e forse l’Ambrì avrebbe potuto riaprire la serie sbancando la Tissot Arena. Ma con i “se” e con i “ma” non si va lontano e quindi dobbiamo analizzare
ciò che si è visto. L’austriaco ha finalmente trovato la sua prima rete nei playoff ed è stato il leventinese che forse ha davvero messo più sotto pressione il portiere dei Seelanders.

Mentalità e gestione di partita da rivedere. Voto: 3. Peccato, davvero peccato, perché ancora una volta sono stati i dettagli a fare la differenza. In vantaggio in trasferta, una pazza rimonta dall’1-3 fino al 3-3, il tutto vanificato per penalità evitabili e che hanno tolto anche freschezza alla squadra, come quella incassata per sovrannumero sul ghiaccio. Il powerplay del Bienne è micidiale e ancora una volta ha fatto la differenza.

Jason Fuchs e Jonas Hiller, cuore e motore del Bienne. Voto: 5 ½. Scegliete voi chi sia il cuore e chi il motore, poco cambia. Il portierone ancora una volta è stato il protagonista indiscusso, prendendo di tutto e di più, dando una forza mentale ai suoi pazzesca con la sua sola presenza. Il giovane attaccante, invece, ancora una volta “non ha mostrato cuore”, facendo male, tanto male, alla sua ex squadra, andando nuovamente a bersaglio contro il suo vecchio Ambrì e trascinando di peso i suoi.

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