Svizzera, 22 febbraio 2019

Si esamina la revoca della nazionalità per gli Jihadisti elvetici

Cifre sicure non ce ne sono ma, secondo quanto riporta la Neue Zürcher Zeitung, delle venti persone partite dalla Svizzera per la Jihad e ancora presenti nelle zone di conflitto (Siria/Iraq), più di una decina disporrebbe della doppia nazionalità. E come riportato dall’ATS, la Segreteria di Stato della migrazione (SEM) sta esaminando se non sia il caso di privare della nazionalità elvetica queste persone.

Stando al Servizio delle attività informative della Confederazione (SIC), attualmente venti persone partite dalla Svizzera sarebbero a piede libero nelle zone di conflitto. Il SIC, chiamato in causa dal quotidiano zurighese, non ha voluto fornire cifre sul numero di coloro a beneficio della doppia nazionalità. Da quando il fenomeno viene monitorato, oltre 90 persone sono partite dalla Confederazione per partecipare alla jihad, di cui 31 di nazionalità svizzera. Di queste, 18 aveva un doppio passaporto (alcune di queste persone sono decedute nel frattempo).

Tenendo conto degli ultimi dati forniti dai servizi segreti, il giornale calcola che una buona dozzina ha la doppia nazionalità. Anche se queste cifre non sono sicure, ciò che si sa con certezza è che in alcuni casi si sta esaminando la possibilità di togliere ad alcune di queste persone la cittadinanza svizzera, come ha indicato al giornale svizzerotedesco il portavoce della SEM, Daniel Bach. Quest'ultimo ha precisato che in un caso la procedura è stata sospesa e in un altro è tutt'ora in corso. La revoca del passaporto svizzero è regolata nell'ordinanza sulla cittadinanza svizzera (OCit) all'articolo 30 e riguarda quelle persone che arrecano grave pregiudizio agli interessi e alla buona reputazione della Confederazione. Sono nel mirino soprattutto persone che hanno commesso gravi crimini, per esempio crimini di guerra e contro l'umanità, oppure crimini legati all'estremismo
violento.

La revoca, si legge, presuppone una condanna passata in giudicato, ad eccezione dei casi "in cui un procedimento penale sarebbe impossibile poiché lo Stato nel quale sono stati commessi i reati non ha la volontà o la capacità di portare a termine un procedimento penale o ossequiare una domanda estera di assistenza giudiziaria segnatamente in quanto il sistema giudiziario indipendente nel suo insieme o parte rilevante di esso è incapace di funzionare".

Per quanto riguarda il procedimento sospeso, si tratta di un cittadino con doppio passaporto svizzero e italiano partito da Winterthur (ZH) all'età di 18 anni per la Siria allo scopo di unirsi all'Isis. L'uomo ha fatto parlare di sé per aver postato un foto che lo ritrae con in mano una testa mozzata. Il giovane sarebbe morto in un attacco missilistico americano. Nessuna informazione invece da parte delle autorità sul secondo caso, ancora in corso. Si dovrebbe trattare di una persona che si trova ancora tra la Siria e l'Iraq. Lo scorso 19 di febbraio, la consigliera federale Karin Keller-Sutter aveva dichiarato alla radio romanda RTS che i processi nei confronti di jihadisti elvetici di ritorno in Svizzera avrebbero dovuto essere celebrati direttamente in Medio Oriente, in modo da garantire la sicurezza dei cittadini nella Confederazione.

A scatenare le discussioni sul tema sono state le dichiarazioni del presidente americano Donald Trump, che ha invitato i Paesi europei a riprendersi i propri combattenti dell'Isis. L'alternativa, ha continuato Trump, è quella di "rilasciarli", con il rischio che si riversino sul continente europeo.

Dal 2001, secondo informazioni del SIC, 98 jihadisti sono partiti dalla Svizzera principalmente verso Siria e Iraq. In totale sono morte 33 persone (27 conferme ufficiali) e 16 (13 conferme ufficiali) sono rientrate.

Guarda anche 

Ogni anno i comuni svizzeri perdono milioni a causa delle multe non pagate dagli automobilisti residenti all'estero

Ogni anno, gli automobilisti stranieri se ne vanno dalla Svizzera lasciando multe impagate per milioni di franchi. Questo accade spesso a chi noleggia un'auto e poi d...
07.09.2025
Svizzera

Guy Parmelin in urgenza negli Stati Uniti per discutere dei dazi doganali

Il Consigliere federale Guy Parmelin vede buone prospettive per la Svizzera e gli Stati Uniti dopo i colloqui tenuti venerdì a Washington sui dazi doganali statuni...
06.09.2025
Svizzera

Swiss autorizzata a assumere personale "low cost" a 1'500 franchi al mese

Negli ultimi tre anni, non è raro che se prenotate un volo con Swiss vi troverete a viaggiare con un aereo della Air Baltic. Il prezzo del biglietto è sempr...
06.09.2025
Svizzera

Niente alcol né carne di maiale, è polemica su un hotel sul lago di Thun acquistato da investitori musulmani

Acquistare un hotel svizzero sul lago di Thun e gestirlo con regole... musulmane. Da quando il rinomato hotel e ristorante Bellevue au Lac di Thun è stato venduto ...
05.09.2025
Svizzera

Informativa sulla Privacy

Utilizziamo i cookie perché il sito funzioni correttamente e per fornirti continuamente la migliore esperienza di navigazione possibile, nonché per eseguire analisi sull'utilizzo del nostro sito web.

Ti invitiamo a leggere la nostra Informativa sulla privacy .

Cliccando su - Accetto - confermi che sei d'accordo con la nostra Informativa sulla privacy e sull'utilizzo di cookies nel sito.

Accetto
Rifiuto