Ticino, 29 gennaio 2019
Non parlano italiano e non sono integrati, gli danno comunque il passaporto
Non parlano correttamente l'italiano e non hanno familiarizzato con usi e costumi svizzeri eppure gli viene rilasciato il passaporto rossocrociato. È successo ieri a Locarno, comune dove già in passato vi erano state polemiche su naturalizzazioni concesse a persone che una parte dei consiglieri comunali, cioè coloro che verificano il grado di integrazione dei candidati e decidono se accordare loro il passaporto svizzero, aveva ritenuto non sufficientemente integrata. Ma ogni volta, come è successo ieri, la sinistra insieme a parte del centro l'aveva spuntata.
Come riferisce il sito del Corriere del Ticino, ieri erano tre le candidature in particolare che avevano diviso la Commissione della legislazione. Il nodo erano principalmente le conoscenze linguistiche. "Durante gli incontri non sempre hanno saputo rispondere alle domande poste perchè non parlano bene l'italiano, senza contare che non sembrano avere familiarizzato con il modo di vivere, gli usi e i costumi svizzeri" ha evidenziato Marco Bosshardt (PLR), relatore dei rapporti negativi sulle candidature.
A difesa delle tre candidature sono saliti in cattedra invece diversi esponenti della sinistra,
a cominciare dal verde Pierluigi Zanchi, che ha paragonato i tre stranieri a dei pensionati svizzerotedeschi "che dopo trent'anni che vivono e lavorano in Ticino non parlano italiano". A favore dei tre candidati si è espresso anche il socialista Pietro Snider ("a nome di Fabrizio Sirica", viene precisato) secondo cui il compito della Commisione sarebbe "amministrativo e non politico o interpretativo" e dovrebbe quindi "analizzare i fatti, che ci dicono che i candidati riempono tutti presupposti per accordare le naturalizzazioni in questione".
Un'altro socialista che ha tenuto a difendere la sua posizione favorevole è Rosanna Camponovo secondo cui "al posto di affrontare il concetto di integrazione, forse, bisognerebbe promuovere il rispetto reciproco. Una società su questo valore non avrebbe bisogno della distinzione tra i nostri e gli altri".
Nonostante le critiche e una lunga discussione durata quasi due ore, il Legislativo locarnese ha approvato le tre domande di naturalizzazione (con una ventina di voti favorevoli, il numero esatto non è stato precisato), così come tutte le altre all’ordine del giorno.