Juan Guaido (nella foto), il presidente del parlamento venezuelano controllato dall'opposizione, si è autoproclamato mercoledì presidente in carica. Il giovane deputato ha fatto l'annuncio di fronte a decine di migliaia di sostenitori riuniti a Caracas per protestare contro Nicolas Maduro.
"Giuro di assumere formalmente i poteri dell'Esecutivo Nazionale come Presidente in carica del Venezuela per ottenere (...) un governo di transizione e ottenere elezioni libere" ha dichiarato Guaido da una tribuna.
Un deputato di 35 anni, il presidente del Parlamento è diventato in pochi giorni il volto dell'opposizione venezuelana, riuscendo a rimobilitare gli avversari del presidente Maduro.
Riconoscimento degli Stati Uniti e contrattacco di Maduro
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha immediatamente annunciato di riconoscere Guaido quale presidente ad interim del paese. "I cittadini del Venezuela hanno sofferto per troppo a lungo per colpa dell'illegittimo regime Maduro. Oggi, riconosco ufficialmente il Presidente dell'Assemblea nazionale venezuelana, Juan Guaido, come presidente ad interim del Venezuela" ha affermato l'attuale inquilino della Casa Bianca in un Tweet. Il capo della diplomazia USA Mike Pompeo ha chiamato esplicitamente Nicolas Maduro a farsi da parte

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Anche il segretario generale dell'Organizzazione degli Stati americani (OAS), Luis Almagro, si è congratulato con Guaido. "Ha tutta la nostra gratitudine per guidare il ritorno della democrazia in questo paese" ha twittato. In poco tempo Canada, Brasile, Colombia e Perù hanno riconosciuto Guaido come presidente legittimo.
Ma Maduro non è rimasto a guardare. "Siamo la maggioranza, siamo il popolo di Hugo Chavez" ha scandito dal balcone davanti ai suoi sostenitori accorsi davanti al palazzo presidenziale di Caracas.
"Siamo in questo palazzo per volontà popolare, solo la gente ci può portare via, è in corso un colpo di stato", ha aggiunto, facendo appello ai suoi sostenitori perché si riuniscano davanti al palazzo.
Il successore di Hugo Chavez ha poi dichiarato di aver rotto le relazioni diplomatiche con Washington. "Ho deciso di rompere le relazioni diplomatiche e politiche con il governo imperialista degli Stati Uniti", ha affermato, dando ai diplomatici statunitensi 72 ore di tempo per lasciare il Paese.
Manifestazioni e scontri
Da ieri il Venezuela è quindi ripiombato nel caos ed ha di fatto due capi di Stato. La mossa dell'opposizione era attesa, preparata da settimane, e la confusione di ieri fa seguito a diversi giorni di manifestazioni delle opposte fazioni. Le immagini di scontri e tafferugli, che in verità avvengono con regolarità praticamente sin dalla morte del predecessore di Maduro, Hugo Chavez, negli scorsi giorni si erano fatte più frequenti e violenti.
Ieri erano state convocate manifestazioni di entrambe le fazioni a cui hanno partecipato decine di migliaia di persone nei 23 Stati del Paese e a Caracas. La polizia ha lanciato gas lacrimogeni contro alcuni dei cortei, e nella notte tra martedì e mercoledì diversi scontri avevano avuto come esito un bilancio di diversi morti.
Abbiamo uno storico appuntamento con il nostro Paese, con il futuro dei nostri figli" aveva spiegato poco prima delle manifestazioni Guaido, chiedendo "un governo di transizione per nuove elezioni". "L'unica transizione in Venezuela è verso il socialismo", ha replicato Diosdado Cabello, presidente della potente assemblea costituente, fedele a Maduro.
(Fonte: rt.com)