Sport, 14 gennaio 2019
Ambrì, senza “fuoco sacro” rischi di sciupare tutto
I leventinesi hanno chiuso un weekend da 0 punti e si ritrovano ora ottavi con 2 sole lunghezze di vantaggio sul Friborgo
AMBRÌ – Lo diciamo da tempo, da settimane, da mesi: il campionato 2018/19 è di gran lunga il campionato più incredibile, più equilibrato e il più difficile da analizzare degli ultimi anni. Fatta eccezione per le prime due della graduatoria – Zugo e Berna – e le ultime due – Rapperswil e Davos – tutte le altre squadre, dal Bienne terzo al Lugano decimo, sono raggruppate in 10 punti! Pazzesco! Ecco perché incappare in un weekend nero, in un weekend stregato, in un weekend da 0 punti può pesare tantissimo.
Ne sa qualcosa l’Ambrì che, dopo lo sfortunato KO di Bienne di sabato, ci ha messo del suo ieri facendosi sorprendere in casa dal Friborgo. Un match, quello della Valascia, che ha visto i biancoblù sbagliare tanto, se non tantissimo, sicuramente troppo al cospetto dei burgundi capaci
di imporsi in 3 delle ultime 5 uscite stagionali e che venerdì si recheranno a Lugano. La truppa di Cereda ha pagato una “giornata no”, in cui poco hanno messo sul ghiaccio tutto e il risultato maturato fotografa appieno ciò che si è visto su tutto l’arco dei 60’.
A 17 partite dalla fine, con 2 soli punti di vantaggio sulla linea, sullo stesso Friborgo, a +6 sul Lugano, ma anche a -4 dal terzo posto, l’Ambrì non può permettersi il lusso di cullarsi su quanto fatto fin qui, non può basarsi soltanto sulle invenzioni di Zwerger-Kubalik-Müller e sulle parate di Conz: i leventinesi non devono deviare il loro cammino, non possono permettersi troppi scivoloni perché deragliare e sciupare quanto fatto fin qui, specie per mancanza di quel famoso “fuoco sacro” sarebbe davvero un peccato.