Opinioni, 09 gennaio 2019

Andrea Censi - Medico del traffico? Ha trovato la miniera d’oro nelle tasche degli automobilisti!

Negli ultimi giorni è tornata agli onori della cronaca la polemica che gravita attorno alla figura del “medico del traffico”, una posizione già contestata dal Fronte Automobilisti Ticino tempo fa ma sulla quale la politica non si è mai soffermata. Davanti a questa persona devono presentarsi i conducenti che secondo la legge hanno commesso un’infrazione grave, quella legge chiamata “Via Sicura”, quella legge che oggi condanna un conducente (che nella maggior parte dei casi concretamente non ha arrecato danno a nessuno) più severamente di un omicida o uno stupratore. La figura del medico del traffico, altamente discutibile, sarebbe l’autorità preposta a giudicare la futura abilità di un conducente a tornare alla guida. Il problema che oggi fa discutere, oltre alle innumerevoli segnalazioni dei cittadini che si sono sentiti trattati come criminali da questo “dottore”, è la tariffa che applica, oltre mille franchi per meno
di 20 minuti di visita. Scandaloso per chi è tenuto a pagarli, ma altrettanto scandaloso per qualunque lavoratore che si guadagna onestamente uno stipendio.

Ma facciamo qualche passo indietro e ricostruiamo la storia di questa figura. Per operare come “medico del traffico” è necessaria un’abilitazione su criteri imposti dalla Confederazione che richiede due anni di formazione, per questo motivo di medici abilitati (livello 4) ve n’è uno solo. Una dottoressa torinese permesso C che ha trovato una vera e propria miniera d’oro nelle tasche degli automobilisti ticinesi. A mille franchi ogni 20 minuti chi non lo farebbe?

È ora che la politica federale faccia ordine e metta un freno a questa situazione, gli automobilisti sono sufficientemente tartassati e non hanno intenzione di fare beneficienza ulteriore a questa figura tanto inutile quanto cara.

Andrea Censi, Presidente del Fronte Automobilisti Ticino

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