Sport, 04 dicembre 2018
Hofmann spiega l’addio: “Il Lugano ha fatto di tutto, ma ho accettato la sfida per crescere”
L’attaccante bianconero è intervenuto in merito al suo trasferimento allo Zugo che si concretizzerà a partire dalla prossima stagione: "Non è una scelta economica"
LUGANO – La storia d’amore tra Gregory Hofmann e il Lugano si concluderà al termine di questo campionato: lo si è scoperto definitivamente in una soleggiata mattina d’inverno, quella di ieri, quando il club bianconero ha comunicato la scelta dell’attaccante e quando, subito dopo, lo Zugo ha annunciato il suo arrivo. Ciò che ormai si era capito da lungo tempo è quindi diventato ufficiale e questa mattina lo stesso Hofmann ha voluto metterci la faccia, spiegando i perché della sua scelta: “Voglio crescere, sono nell’età in cui devo maturare ancora di più e il progetto dello Zugo mi ha affascinato: il suo nuovo centro dove posso crescere molto, la centralità dei giovani nei loro obiettivi mi hanno convinto”, ha esordito.
Gregory, non era possibile fare questa crescita qui a Lugano?
Non dico questo, avrei potuto forse farlo anche qui, e non ho nessuna critica da fare al club che ha provato fino all’ultimo, in tutti i modi, a tenermi qui: siamo stati onesti da entrambe le parti. Ci ho pensato, ho potuto scegliere, ma ho voluto accettare questa sfida che secondo me rappresenta la scelta migliore per me: non è una questione economica, ma sportiva e personale.
Ritieni che lo Zugo sarà più adatto e più forte per puntare al titolo?
Non è questo il mio pensiero, il Lugano è e sarà una squadra competitiva. Credetemi, non è stata una scelta facile la mia, ma sono felice di aver fatto questo passo.
Ti senti più leggero ora che è arrivata l’ufficialità?
Non è questo il centro del discorso, anche se è chiaro che ora che è tutto nero su bianco ho e abbiamo un pensiero in meno: possiamo concentrarci sul gioco, sul nostro hockey e sui derby che ci aspettano, anche perché vista la nostra classifica non possiamo certo continuare a giocare così. L’ho detto a tutti, io fino a fine stagione sarò qui, mi impegnerò e darò tutto per il Lugano, perché voglio andare via vincendo un titolo. Abbiamo la squadra e il carattere per farlo.
Nel tuo contratto non c’è una clausola NHL… vuol dire che il sogno è
svanito?
Non si può mai dire addio a un sogno del genere, ma devo essere onesto: ho 26 anni, devo ancora crescere molto, quindi non aveva senso inserire una clausola del genere.
Come ti senti ora?
Non è mai facile fare una scelta, soprattutto se è così importante, perché non sai mai cosa troverai. A Lugano in 4 anni sono cresciuto tantissimo, ma sono sicuro che a Zugo potrò fare quello step decisivo per diventare più dominante ogni giorno.
Come ha reagito lo spogliatoio e la tua famiglia?
I miei compagni mi hanno fatto i complimenti e gli auguri, perché sanno come funzionano le cose nel mondo dello sport. Mi auguro anche che venerdì i tifosi siano tutti con me, anche se so che con questa scelta potrei aver fatto del male a qualcuno, ma io sono qui e finché indosserò questa maglia darò il 100%. La mia famiglia, invece, mi è stata vicina, ne ho parlato molto con loro e alla fine ho preso la mia decisione.
Senti una pressione maggiore ora che hai firmato?
Non è perché ho deciso di andare via che devo dimostrare qualcosa, io voglio continuare a crescere e a dare tutto il mio contributo fino a maggio per questa maglia, su questo non c’è il minimo dubbio.
L’ufficialità del tuo passaggio al Lugano era arrivata proprio all’allora Resega, per bocca di Del Curto. Ora sei qui a dare il tuo addio al club bianconero…
Siamo cresciuti tutti in questi anni, ma dopo quel siparietto a fine stagione abbiamo vinto il titolo: spero di poter fare la stessa cosa col Lugano. Ora chiedo a tutti di chiudere questo capitolo, di lasciare la squadra lavorare in pace e serenità: avremo e avrò delle partite storte, ma questo non centrerà nulla col fatto che ho firmato per lo Zugo.
In questi giorni si è parlato più del tuo trasferimento che dei derby in arrivo: tutto questo può aver aiutato la squadra ad allenarsi con più tranquillità?
Forse sì, ma con loro ne abbiamo parlato ieri e un po’ oggi, ma da domani cancelleremo tutto dalla nostra testa, dobbiamo pensare solo ai nostri obiettivi comuni.