Svizzera, 29 novembre 2018

Svelati i tre vincitori dello “Swiss Stop Islamization Award 2018”

Il movimento “Il Guastafeste” ha svelato oggi i tre vincitori del concorso “Swiss Stop Islamization Award 2018”. Lo scopo del concorso, ideato dal movimento politico “Il Guastafeste” di Giorgio Ghiringhelli, è quello di premiare ogni anno tre persone – una per la Svizzera tedesca, una per la Svizzera francese e una per la Svizzera italiana – che si sono distinte per la loro coraggiosa attività contro l’islamizzazione dell’Europa (e in particolare della Svizzera) e contro la diffusione del radicalismo islamico. A ognuno dei tre vincitori verrà assegnato un premio di 2'000 franchi.

Di seguito i tre vincitori per ogni regione linguistica e la motivazione che ha portato alla loro scelta:

Per la Svizzera tedesca: Walter Wobmann (Consigliere nazionale UDC, Gretzenbach-SO)



Fondatore e presidente del “Comitato di Egerkinger”, che nel 2007 aveva lanciato l’iniziativa popolare contro l’edificazione di minareti. I sondaggi dicevano che l’iniziativa sarebbe stata bocciata da almeno il 58% dei cittadini, e invece – sorprendendo tutto il mondo – l’iniziativa venne accolta il 29 novembre 2009 dal 57,5 % dei votanti .

Con questa vittoria , che in buona parte fu dovuta all’impegno di Walter Wobmann, il Comitato di Egerkingen conseguì un successo destinato a passare alla storia come il primo importante passo concreto contro l’islamizzazione della Svizzera. Il secondo passo si compirà quando il popolo sarà chiamato a votare, verosimilmente nel 2020, a favore dell’iniziativa popolare che chiede di vietare la dissimulazione del viso in pubblico, lanciata dal Comitato di Egerkingen nel 2016 e sottoscritta da 106'500 cittadini ( di cui 7'500 ticinesi).

Da allora Walter Wobmann ci ha messo la faccia per sostenere questa battaglia e non ha avuto paura di affrontare altri temi scomodi che molti politici preferiscono evitare per paura di compromettere la loro carriera. La lotta contro l’islam politico è il suo cavallo di battaglia : un impegno che egli porta avanti sia in Parlamento e sia facendo capo ai diritti popolari. Walter Wobmann è una voce emblematica della maggioranza critica in questo Paese. Il suo modo schietto e diretto di far politica piace alla gente. Egli ha già annunciato che utilizzerà il Premio per finanziare battaglie politiche.

Per la Svizzera francese: Mireille Vallette (Ginevra)



Poche persone in Svizzera si sono battute con una tale costanza contro l’islamismo, la radicalizzazione dei musulmani e a favore delle donne musulmane che sono (auto-)discriminate dall’Islam. Inizialmente militante di sinistra, ha lasciato il Partito socialista a causa della compiacenza
di questo partito verso le rivendicazioni retrograde dei proseliti islamici. La stampa romanda l’ha sempre boicottata mettendola nel calderone degli “islamofobi” e dell’”estrema destra”, come tutti coloro che sono in prima fila in questa battaglia.

E’ l’autrice di tre libri. Il primo , “Islamophobie ou légitime défiance?” (2009), mostra il doppio discorso dei leaders musulmani in Svizzera ; il secondo, “Boulevard de l’Islamisme” (2012), allarma sullo sviluppo crescente del radicalismo in Europa ; e l’ultimo (ignorato dagli organi di informazione), “Le radicalisme dans les mosquées” (2017), mostra sulla base di molte fonti l’impronta dell’integralismo negli organismi islamici.

Nel 2015 Mireille Vallette ha fondato l’”Association Suisse Vigilance Islam” : un’associazione animata da lei con una quindicina di militanti. L’ASVI difende la democrazia e la libertà di espressione, combatte l’islamizzazione della Svizzera e si oppone a coloro che vogliono affossare la nostra società secolare. Gestisce pure con un approccio giornalistico un blog molto documentato,“Boulevard de l’islamisme”, ospitato dalla Tribune de Genève.

Per la Svizzera italiana: Lorenzo Quadri (Consigliere nazionale Lega dei Ticinesi, Lugano)



Nella sua veste di direttore del settimanale “Il Mattino della domenica” ha contribuito notevolmente negli ultimi 15 anni a far aprire gli occhi ai ticinesi sui pericoli legati all’islamizzazione e alla radicalizzazione dei musulmani nonché all’incontrollata immigrazione di massa , e ciò grazie a moltissimi articoli scritti da lui o ospitati dal giornale da lui diretto. E’ anche grazie a questa sua opera di informazione che il Ticino nel 2009 era stato il Cantone (dopo Glarona) che maggiormente aveva votato a favore dell’iniziativa contro la costruzione di minareti (accolta a livello nazionale dal 57,5% dei votanti , in Ticino dal 68,3% e a Glarona dal 68,8%) .

Nella sua veste di consigliere nazionale ha presentato numerosi atti parlamentari miranti a mettere un freno alle attività degli islamisti in Svizzera (ad esempio: la mozione per il vietare i finanziamenti esteri a moschee e luoghi di culto islamici, approvata dalla maggioranza del Consiglio nazionale ma respinta dagli Stati; quella per mettere al bando le associazioni islamiste pericolose; la richiesta di vietare le attività del Consiglio centrale islamico della svizzera; l’opposizione alla creazione dell’imam dell’esercito; e altre ancora). E’ stato membro del comitato dell’iniziativa popolare “antiburqa” lanciata in Ticino , nonché membro dell’analoga iniziativa lanciata a livello federale.  

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